Ricostruzione degli eventi precedenti la Catastrofe di Toba. (clicca qui per immagine a grandezza massima) |
Tema sempre verde quello di Coloro che Vennero Prima. Con AC4 si sono aggiunti nuovi dettagli interessanti. Questi vanno a completare il quadro sempre più variegato all’interno del quale è inscritto il loro profilo richiedendo una necessaria rilettura di quanto si sa e si sapeva su questi personaggi.
Nell’ultimo articolo datato aprile 2013 ho fatto un’analisi molto critica riguardo le vicende ad esse legati che metteva alla luce alcune sviste di costruzione del plot. Queste sviste sono inevitabilmente il frutto di una gestazione troppo dinamica delle produzioni dietro i vari titoli, che vedono un succedersi costante di team di sviluppo con conseguente perdita di informazioni durante il passaggio di testimone.
Credo non ci sia niente di male nel constatarlo dato che il tutto giova alla comprensione, evitando così di sforzarsi per far aderire i fatti a teorie costruite su misura per giustificarne le anomalie (e negli ultimi mesi ne ho lette abbastanza).
Alla luce di questa premessa ciò che segue è un riepilogo dell’intera epopea che coinvolge i CVP, sviluppata con cautela e rigore logico al netto delle informazioni finora in nostro possesso:
L’Australopithecus Venuto Prima (datazione speculativa 3,4 milioni di anni fa): Partiamo dal principio del principio. Un rapido sguardo a Coloro che Vennero Prima suggerisce che questi invidiui sono anatomicamente similari all’essere umano inteso come Homo sapiens. I CVP pertanto, come è logico ammettere, sono degli organismi pluricellulari, vertebrati, tetrapodi e mammiferi, derivati spontaneamente dall’evoluzione di un dato ramo del regno animalia detto Hominoidea. Il tutto però è accaduto in un arco temporale più compresso e antico rispetto l’evoluzione nota dell’Homo sapiens, arco temporale che li vede evolversi, diventare specie dominante del pianeta e superare di gran lunga il nostro apice massimo noto di progresso tecnologico in un punto non meglio precisato ma comunque precedente alla Catastrofe di Toba, datata 75.000 anni fa.
Homo Venuto Prima (Teschi di Boskops): Massimo apice evolutivo della specie inteso in termini biologici. Per capire di cosa sto parlando vi rimando all’articolo dell’anno scorso. Una nota interessante di questo aspetto è che la tendenza al gigantismo dei CVP in ACIII viene annullata (dimenticata?) totalmente, con ologrammi di Giunone e Minerva delle stesse dimensioni di un essere umano comune. Non è chiaro se questa cosa abbia un significato celato (Juno e Minerva ridimensionano i loro ologrammi per apparire più familiari a Desmond?) sta di fatto che vi è una lieve incongruenza con quanto noto fino al 2011, considerando che i dati di ACR sono in linea con quanto visto in ACB e ACII è più probabile che quella di ACIII si tratti di una svista di produzione a posteriori. Andando oltre questo dettaglio, le speculazioni basate sulla datazione al carbonio dei teschi di Boskops fisserebbero gli ultimi esemplari di CVP viventi intorno il 18.000 a.C. facendoli sopravvivere alla Catastrofe di Toba per altri 50.000 anni o poco più.
Punto di singolarità, apogeo e declino di una razza (datazione speculativa 75.100-75.020 a.C.): “Una conversazione centrata sul sempre accelerante progresso della tecnologia e del cambiamento nei modi di vita degli esseri umani, che dà l’apparenza dell’avvicinarsi di qualche fondamentale singolarità della storia della razza oltre la quale, gli affanni degli esseri umani, come li conosciamo, non possono continuare.” (Stanislaw Ulam, maggio 1958, riferendosi ad una conversazione con John von Neumann)
Questo passaggio dell’evoluzione di Coloro che Vennero Prima è un punto chiave, perché segna il raggiungimento di un livello di progresso tale da creare un moto autonomo e inerziale che va avanti da solo, generando un sorpasso sulle capacità creative dell’individuo e decretandone pertanto l’obsolescenza.
Nella futurologia, una singolarità tecnologica è un punto, previsto nello sviluppo di una civilizzazione, dove il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani moderni. l concetto di singolarità tecnologica come è conosciuto oggi viene accreditato al matematico e romanziere Vernor Vinge.
Il saggio di Vinge contiene l’affermazione, spesso citata, secondo cui “entro trenta anni, avremo i mezzi tecnologici per creare una intelligenza sovrumana. Poco dopo, l’era degli esseri umani finirà.”
Secondo questa visione l’apice tecnologico segna l’apogeo e l’inizio del declino di Coloro che Vennero Prima. Sostituite “intelligenza sovrumana” a Frutti dell’Eden e Umani e avrete un possibile culmine e declino della specie.
E’ molto probabile che sia in un momento non meglio precisato di questa fase che i CVP creano a loro immagine e somiglianza gli Umani ( usati inizialmente come forma di manovalanza in accordo col mai dimenticato video Verità di ACII), vengono a conoscenza della Catastrofe in arrivo e si adoperano per fermarla. In questo breve lasso di tempo nascono gli Ibridi, i sei metodi di salvezza ed è in questa fase che i nuovi dati ottenuti con ACIV si inseriscono.
Tutti questi eventi si susseguono con un’apparente rapidità, in linea con gli effetti della singolarità tecnologia che vede un’evoluzione dei mezzi esponenziale e non lineare.
Tutto insomma inizia a sfuggire di mano ai CVP. Ci concentreremo pertanto su questo frangente così fugace e lo dilateremo per scorgerne tutte le sfumature.
Passaggio 1 – La Catastrofe annunciata: Mentre scrivo queste righe, su acinitiates.com Darby McDevitt risponde ad una mia domanda (scomoda) sulla genesi delle cose in quei tempi così remoti che precedono gli eventi di Toba. Benché si mantenga sul vago, parte del suo post è illuminante. Il lead script writer mi fa notare infatti che, a quanto gli risulta, i metodi di Salvezza sono pensati per sopravvivere alla catastrofe non alla guerra. Il nesso di questa frase all’apparenza così ovvio non è stata colta dai più fino a oggi (tra questi anche chi ha delineato timeline già dichiaratamente fallate in partenza) ma apre la strada a una nuova rilettura che in effetti è anche la più logica: la schiavitù e la guerra con gli umani non sono da intendere come IL principio di tutto. Ci ritroviamo così in una fase ancora precedente, dove Coloro che Vennero Prima scoprono dell’imminente Solar Flare.
Passaggio 2 – I metodi di salvezza dal I fino al IV: I CVP si adoperano per salvare il mondo e la loro razza, nascono i sei metodi di salvezza. Alcuni di questi richiedono un ingente sforzo di costruzione (le torri-scudo, il catalizzatore) e tutto dev’essere fatto in poco tempo, possibile che in questo frangente vengano creati gli Umani, resistenti e docili e che vengano impiegati nella costruzione come vediamo nel video Verità di ACII? Assumendo per vero questa ipotesi i conti tornano se pensiamo che già a partire dal terzo metodo di salvezza (il lancio di FE nello spazio e la concretizzazione del costrutto Fatto) la figura degli Umani schiavi è presente, ciò li inserisce in un contesto ante-quarto metodo (divinazione) che crea un preambolo per un aspetto sottovalutato: Giunone in ACIII dice che il quarto metodo era inizialmente pensato per provare a cambiare il passato. E’ una frase generalizzata o allude a specifiche variabili da modificare? Se si trattasse di quest’ultime, la creazione degli umani potrebbe risultare la condanna per una serie di motivi che vanno oltre al numero troppo grande di individui da gestire. Si decide di guardare allora al futuro, ma il risultato è sempre lo stesso: la fine della razza CVP. E’ logico pensare che incluse in queste visioni di disfatta assoluta vi fosse anche un quadro probabilistico del mondo futuro che vede gli Umani, fatti per sopravvivere, ereditare il mondo della prima civilizzazione? Il metodo della divinazione in termini narrativi è una grande problematica perché impone tutta una serie di SE e di MA a base di previsioni di qualcosa di evitabile ma che non si può fermare. Una su tutte: durante queste visioni era già previsto il conflitto tra razze? Se si la mia spiegazione si interrompe e si annulla in un grosso plothole. Se la risposta è no gli eventi proseguono su una nuova linea molto plausibile che allinea i dati ottenuti da ACIV di cui parlavo poco più sopra.
Passaggio 3 – Il metodo V, la bioingegneria e la nascita degli Ibridi: Non mi soffermerò molto sul Saggio, che merita un’analisi approfondita in separata sede, ma da alcuni messaggi in bottiglia che possiamo recuperare nel gioco, alcuni raccontano di ricordi primordiali risalenti ad Aita consorte di Giunone. Tra questi una conversazione molto particolare tra Aita, Giove, Giunone e Minerva. Quest’ultima esordisce con la volontà di donare agli Umani la possibilità di tramandare alla progenie futura la conoscenza genetica. Giunone, ferma oppositrice, sottolinea il fatto che gli Umani sono già abbastanza forti così e che bisognerebbe concentrarsi sulla sopravvivenza della razza dei CVP e non degli Umani. A questo punto, un eloquente e realista Giove afferma che per i CVP non c’è più speranza e che gli Umani, nati quasi per caso e per altri fini, da schiavi diventeranno padroni della terra, dice inoltre che questa cosa non accadrà in poco tempo ma che comunque quello in cui si svolge questo dialogo è l’ultimo secolo di esistenza della Prima Civilizzazione (da qui la datazione speculativa del paragrafo. Notare come il punto di singolarità della razza si avverta in queste sue parole.), e che con questo dono almeno potranno diventare saggi come i CVP un giorno o l’altro. Subito dopo interviene Aita, che in questo frangente appare disponibile alla partecipazione e che rassicura gli altri sulla facilità del processo, richiedendo solo l’alterazione di alcuni loro geni. La conversazione si interrompe con un nuovo intervento di Giunone e la sua categorica avversione a questa idea. Non verrà ascoltata, ed è in questo frangente che probabilmente nascono gli Ibridi.
Passaggio 4 – Il metodo V, la bioningegneria e la morte di Aita: Ecco che quindi il quinto metodo non prende una sola via ma si divide in un bivio di cui fino ad ACIII abbiamo solo la versione di Giunone. Con le lettere di Kavanagh si completa il quadro: mentre Minerva e Giove sono rassegnati al loro destino, Giunone persuade il suo amato a seguire il suo nuovo piano: ella mira a creare corpi resistenti ai veleni che scaturiranno dal post-Catastrofe trasferendo le menti dal loro vessillo originale a quello nuovo. Questa idea è evidentemente portata avanti in gran segreto alle spalle di Minerva e Giove. Qui sta germogliando il complotto di Giunone che vede creare un piano di riconquista (biologica e non bellica) della sua razza sul mondo, anteporsi alla misericordia e alla rassegnazione del resto della triade, intesa ora come un atto di tradimento e di debolezza. Questa plausibile segretezza troverà senso nel sacrificio di Aita, unico elemento capace di assecondare questa visionaria spinta rivoluzionaria di Giunone. Con questa chiave di lettura, il Sesto metodo di salvezza, la trascendenza digitale, appare più come un’estensione del quinto, dato che la digitalizzazione della coscienza doveva essere una funzione transitoria durante il trasferimento della mente da un corpo all’altro. L’esperimento non riesce e Giunone si ritrova costretta ad eliminare con le sue stesse mani Aita. Una cornice più chiara di questo frangente ci giunge nuovamente dalle lettere di Kavanagh dove Giunone rassicura il suo compagno assicurandogli l’immortalità alterando gli esperimenti che nel mentre Minerva e Giove conducono in separata sede e facendo si che Aita rinasca ogni tot anni/secoli tutte le volte che il suo genoma verrà riassemblato dalla spontanea mescolanza della procreazione naturale tra diversi individui. Con buona probabilità, la morte di Aita, consoliderà le convinzioni di Giunone nel proseguire il suo diabolico piano. Nota interessante: in molti si chiedono perché Aita/John/Bart non si assomigli minimamente allo schiavo generico che si vede in ACIII (effettivamente più gagliardo). La si risposta si potrebbe trovare nella volontà da parte degli sviluppatori di celare le sue effettive fattezze in vista dell’arrivo di Black Flag.
La ribellione, il conflitto e l’inizio della fine (75.010 a.C.): Come sappiamo dai glifi di ACII, in particolare il ventesimo, i CVP creano gli Umani a loro somiglianza. Questa frase non è semplicemente simbolica: essi infatti sfruttando gli antenati arcaici della loro spontanea linea evolutiva e forzano i passaggi di adattamento biologico fino ad ottenere un essere simile a loro ma sprovvisto del sesto apparato sensoriale. Questo, viene inteso come una capacità percettiva superiore dello spazio e del tempo, in via generale di conoscenza, il cosiddetto Sesto Senso. Il luccichio blu di cui parla Giunone a Desmond in ACB allude a questo aspetto. Gli ibridi pertanto nascono da una base Umana a cui viene innestata una una nuova capacità. Ma gli Umani e Prima Civilizzazione per quanto simili sono due razze differenti, a dividerle è il neurotrasmettitore che quest’ultima ha codificato nel genoma dei primi. Il caos inizia qui: Coloro che Vennero Prima donano il sesto senso ad alcuni umani ma non ne considerano l’evoluzione, l’adattamento, presi tra la morsa del tempo inesorabile che segna l’arrivo della catastrofe e la rassegnazione ad un futuro già scritto. In questo frangente il dono che hanno regalato all’umanità subentra al loro limite geneticamente imposto. Alcuni di loro non risultano più sottomessi agli influssi dei Frutti dell’Eden. I primi saranno Eva e Adamo che con l’atto del furto della Mela daranno il via alla ribellione degli Uomini e al grande conflitto tra questi e la Prima Civilizzazione. Lo scontro coinvolgerà gran parte delle risorse di entrambe le fazioni e i CVP ancora interessati a salvare il mondo dalla Catastrofe si ritroveranno a sottrarre i loro sforzi dalla devastazione della guerra (e per precauzione in caso di fallimento) sotterrando i luoghi in cui I metodi di Salvezza verranno raccolti.
Durante il conflitto il padre di Giunone morirà. Provate a fare un breve riepilogo del profilo mentale che in questo istante rappresenta Giunone: fermamente convinta dell’errore di Minerva e Giove, si ritrova a perdere il padre per quel dono che lei riteneva una sciagura.
La Catastrofe di Toba e la decimazione (75.000 a.C.): Quella di Toba, nella realtà, non è stata una tempesta solare ma un evento eruttivo, uno dei più grandi degli ultimi 25 milioni di anni. In AC l’evento è extraterrestre e collegato alla stella intorno al quale il nostro sistema di pianeti ruota, ma gli effetti sono i medesimi: il cataclisma ha portato la razza umana sull’orlo dell’estinzione, lasciando in vita solo poche migliaia di individui. Questo collo di bottiglia forzato, quest’assottigliamento del ceppo pare sia uno dei motivi alla base della nostra scarsa diversità genetica. Restano dunque pochi esemplari di Umani e Ibridi e pochi esemplari di Coloro che Vennero prima. Da questi sopravvissuti rigermoglierà la vita sul pianeta, la ricostruzione e il fraintendimento della Storia che si farà mito e leggenda.
Il metodo IV rivalutato – I messaggi al futuro: Superata la Catastrofe con ingenti perdite su entrambi i fronti, Minerva rivaluta la funzione del metodo della divinazione e decide di usare l’Occhio (il dispositivo per le previsioni) in modo tale da mandare messaggi ai posteri nel futuro. Qui entra il gioco il Nexus, il giunto temporale che sospende passato e presente/futuro in un’anticamera di connessione tra le epoche. Come funzioni questa connessione ancora non è noto. Io negli anni scorsi ho provato a dare un senso logico alla questione ipotizzando i frutti sospesi in un eterno presente, ma ho ricevuto una smentita netta direttamente da McDevitt che però non ha fornito nessuna spiegazione alternativa. Senza questo tassello fondamentale è difficile chiarificare il quadro poiché il Nexus e il calcolo probabilistico dei futuri sono legati a doppio filo con la comunicazione tra Desmond e Coloro che Vennero Prima.
In questa fase tutto a oggi è ancora molto nebuloso, affidarsi alle guide ufficiali non aiuta e l’introduzione di espedienti narrativi di natura temporale così invasivi come il metodo della Divinazione complicano la cosa. A questo si aggiunge l’interpretazione retroattiva di alcuni contenuti, che catapulta molto di ciò che avevamo preso per accettato e consolidato in un calderone di precarietà e incertezza. Insomma, molte delle perplessità esposte l’anno scorso sono ancora in piedi ed anzi, se ne aggiungono di nuove che ora vedremo.
Detto questo, intendere i messaggi di Coloro che Vennero prima, come semplici registrazioni spedite ai posteri è riduttivo: a renderne difficile la descrizione è la componente “senziente” dei messaggi che vede interagire direttamente il mittente col destinatario. E’ il caso di Minerva con Ezio in ACII, dove questa invita l’assassino a tacere e dà una parziale spiegazione del suo ruolo, è il caso di Giunone con Connor e Clay (ma non con Desmond dove sembra intervenga la Giunone odierna, ora ci arriviamo), è il caso di Giove con Desmond (dove però quest’ultimo non proferisce parola). Sembra dunque che i CVP proiettino nel futuro un’istanza di se stessi, non mandano un messaggio in quanto tale, ma una proiezione del loro essere che in quella occasione parlerà con chi si ritrova di fronte generando contenuti quasi sul momento, in funzione dell’obbiettivo che i CVP si pongo al “lancio”. Intesa in questi termini la comunicazione che avviene tra CVP e i personaggi della saga non funziona come una “telefonata”, una comunicazione diretta, ma come una registrazione intelligente a scoppio ritardato. Ciò spiega l’estrema sintesi legata ai loro messaggio, che non è solo da ricondurre alla difficoltà di una razza nell’esprimersi con un essere inferiore (Bill Miles spiega al figlio il motivo della cripticità dei CVP attraverso il passaggio biblico sui Nefilim con riferimento al versetto 13:33 ), che appaiono così limitati e di gran lunga più specifici di quanto finora ipotizzato.
Il messaggio di Minerva: In accordo con le varie fonti accreditate (guida di ACIII in primis) questo messaggio è il primo che i CVP mandano ai posteri con l’intento di salvare il mondo futuro dal ripetersi della Catastrofe. Minerva in questo messaggio accenna alla guerra, racconta del cataclisma e chiude la spiegazione con “ma ora stiamo morendo e il tempo è contro di noi“, a confermare l’invio del messaggio in una fase postuma agli eventi di Toba. In questo messaggio Minerva invita “l’eletto” a raggiungere i templi, che sono otto, sei dei quali contengono i metodi di salvezza, uno li concentra in un solo luogo (Turin) e un ultimo di cui non sappiamo ancora niente. Mette l’eletto nella condizione di iniziare la ricerca dei Templi, di cui già in ACII (2009) si conoscono le posizioni tramite le pagine del Codice di Altair. L’eletto viene definitivamente obbligato a compiere il suo destino nel momento in cui Minerva pronuncia il suo nome: “il resto è in mano tua, Desmond“. Si noti la carica deterministica dell’evento: il nome rimarrà impresso indelebile nella mente di Ezio, che lo annoterà nel suo Codice, che come sappiamo verrà recuperato da Daniel Cross sotto il teatro Bolshoi di Mosca nella libreria di Ivan il Terribile, dal quale partirà la ricerca dell’Abstergo, che porterà Desmond sull’Animus e a vivere l’avventura che tutti conosciamo fino a vedere siffatto messaggio. Alla luce di questa reazione a catena (sfumatura di senso anche per il titolo del fumetto sopracitato, The Chain) dobbiamo dunque pensare che Minerva, tramite la Divinazione abbia calcolato ogni singolo evento, compresa la condanna a morte di Clay tramite Bill, che inviato come spia viene usato come soggetto, dal quale la Abstergo viene a scoprire di Ezio e della Cripta del Vaticano diventando nuovo oggetto di ricerca dei Templari fino a trovare il nuovo candidato Soggetto 17. La ricerca dei Templi è inutile senza un modo per accedervi, ergo serve la Mela nel tempio di Giunone, motivo per cui le sessioni di Animus di Desmond, che potevano fermarsi al messaggio di Minerva, continuano con le vicende di Brotherhood. In questo frangente quindi Giunone è possibilmente coinvolta in un bluff dove sembra aiutare i suoi colleghi. In sostanza nel piano iniziale di Minerva&Co è previsto che Desmond arrivi fin sotto Roma e recuperi la Mela e che continui a seguire le memorie di Ezio fino al tempio di Pitagora, ma nel mezzo succede qualcosa in più.
Il piano di Giunone – Atto I, la sua morte e il metodo VI rivalutato: Con Aita morto, il mondo devastato e la sua razza sull’orlo dell’estinzione Giunone mette in atto il suo sabotaggio. Dalle lettere di Kavanagh sappiamo che nel frangente subito precedente la morte di Aita ella aveva già in mente di tumularsi e attendere il ritorno del suo amato in una tomba, con riferimento dunque al Tempio e al Sesto metodo di salvezza, la digitalizzazione della coscienza, che da questo punto in poi non è solo un procedimento complementare al trasferimento della mente da un corpo all’altro ma diventa soluzione ultima. Consapevole tuttavia dei limiti imposti da un vessillo statico come quello a cui era legata nel Tempio, Giunone deve trovare un modo per ottenere mobilità in una condizione adatta e di rivelarsi al momento giusto senza intralci. Ricordiamoci infatti che il piano di riconquista alla luce di tutti i danni e le perdite ora è più valido che mai per Giunone, a cui tra l’altro ora si aggiunge la vendetta personale. Ecco che Juno sfrutta la divinazione a suo vantaggio in modo tale che il corso degli eventi renda possibile la sua rinascita alle porte del 21/12/2012. Interverrà su varie figure, da Connor a Clay fino a Desmond. In particolare farà si che Desmond veda la visione in cui i Templari entrano in possesso della Mela di Roma e forza l’assassino perché uccida Lucy. L’evento manda Desmond in uno stato di shock post-traumatico, mandando in stallo gli intenti di Assassini e Templari. Prima di cadere definitivamente in coma Desmond rivive le memorie di Ezio che portano al tempio di Pitagora e alle coordinate di Turin, tornado in asse con volere iniziale dei suoi soci. Il coma è messo in conto da Giunone che rimaneggia il ruolo di Clay della visione di Minerva per far si che si suicidi e si sacrifichi per evitare a Desmond gli effetti collaterali dell’effetto Osmosi.
In questo frangente Giunone è ancora viva, ma non per molto. Il suo piano viene scoperto in un modo a noi ignoto e in misura altrettanto sconosciuta e viene eliminata. Considerato il fatto della sopravvivenza, più che eliminata è lecito pensare che venga ferita mortalmente. Resta ignota la questione legata ai suoi complici e alle loro azioni, solamente menzionati nella guida di ACIII, in cui vien difficile collocare Aita a causa della sua morte prematura.
Il messaggio di Giove: Immaginate una delle scene più classiche: un complotto smascherato, una ferita mortale dall’esito scontato, spalle voltate a una traditrice già dimenticata ancor prima di vederla esalare l’ultimo respiro, una corsa contro il tempo per riparare ai danni. Il motivo per cui Minerva e Giove non si curano della morte effettiva di Giunone è probabilmente dovuto alla loro necessità di far riquadrare il piano prima che quella variabile impazzita comprometta tutto. In questo frangente si potrebbe scorgere l’infinita grandezza del metodo di Divinazione, dei calcoli probabilistici sul futuro e della più semplice teoria del Caos, dove anche l’evento più insignificante può generare conseguenze enormi. Come rimediare? La cosa richiede non solo un intervento tempestivo in tutti i sensi. La reazione a catena indotta da Minerva con l’esclamazione di Desmond è la salvezza per i piani dei CVP benevoli. Il nome di Desmond ancora una volta si dimostra essere alla base di tutto, e funge da giunto correttivo per inserire il nuovo messaggio di Giove. Ezio al termine di ACR nomina Desmond e il messaggio custodito da Altair bypassa gli eventi indotti da Giunone mettendo così in comunicazione Giove con Desmond. Non è un caso dunque che il messaggio di Giove sia più dettagliato e specifico rispetto a quello di Minerva benché limitato all’essenziale: mostra chiaramente a Desmond cosa ha provocato il Flare, mostra esattamente all’eletto dove deve andare. In questo momento il Giove che nel giunto sincronico indica a Desmond la posizione di Turin, ignora completamente che sta mandando l’eletto tra le mani della traditrice, ignora anche il suo sacrificio. Lo sta semplicemente indirizzando verso un luogo in cui potrebbe trovare varie soluzioni. “Ascolta. Devi andare lì. Nel luogo in cui operammo… operammo e perdemmo. Prendi le mie parole. Passatele dalla fronte alle mani” – Pensa e poi agisci, Desmond – “E’ così che ti aprirai la strada.” – E’ così che troverete un modo di salvarvi – “Ma bada: c’è ancora molto in bilico. E non so come finiranno le cose, né nel mio tempo né nel tuo.” E dicendo queste ultime parole, Giove non è semplicemente criptico ma assolutamente sincero. Dopo il sabotaggio di Giunone tutto è in bilico e precario. Spera di aver risolto ma è tutto da vedere, poiché in ogni caso Desmond si ritroverà comunque a vivere le vicende che il piano di Giunone gli ha imposto di compiere, ed essendo essere dotato di libero arbitrio potrebbe farsi un’idea errata delle circostanze e comunque mandare tutto al diavolo e rifiutarsi di essere predestinato.
Non potendo rimediare a quest’ultimo caso, Giove e Minerva si adoperano per limitare gli effetti del primo. Dopo quest’ultimo messaggio infatti distruggeranno l’Occhio della Divinazione, sigilleranno definitivamente il dispositivo dietro alla Chiave e Giunone all’interno della Cripta, lasciando dei dischi (registrazioni non dissimili da quelle di Altair in ACR) contenenti quelle che Giunone definirà bugie. Da qui in poi scatta la sciagura.
Il piano di Giunone – Atto II, la trascendenza e il fattore terzo antenato: Immaginate un’altra scena classica: una donna ferita gravemente, sanguinante, che si trascina a stento verso la sua unica salvezza. Come abbiamo detto in precedenza Giunone contava già di togliersi la vita, ma la scoperta del suo piano rischia di farle perdere il controllo della situazione. In un ultimo impeto di freddissima razionalità, Giunone raccoglie le forze, getta via i dischi lasciati da Giove e Minerva e digitalizza la sua coscienza. Eccola arrivata al punto chiave del suo complotto. Ora però deve rimediare alla correzione di Giove e Minerva. Ha 75.000 anni di tempo per farlo. Ricordate quando dicevo che in AC non ci sarebbe dovuto essere un nuovo antenato dopo Ezio? Non era solo una questione di semplice struttura narrativa. Anche Giove e Minerva lo stavano scartando, non lo stavano calcolando proprio. Desmond, secondo i calcoli di Minerva e Giove, non avrebbe dovuto ricordare le memorie di Connor perché legate a quella chiave che sigillava per sempre il metodo di salvezza più pericoloso di tutti. Cosa che invece aveva ampiamente considerato Giunone nel suo calcolo. Tacitamente in questo frangente si ha una doppia sfumatura fallimentare dei metodi e si capisce che i CVP benevoli non stavano indirizzando gli uomini del futuro verso l’uso di quei metodi, ma verso un luogo ricco di suggerimenti ed idee già scartate per spingerli a crearne di nuovi. Il dono del Sesto senso e i 75.000 che dividevano la vita da un nuovo cataclisma erano i veri elementi in cui Giove e Minerva riponevano fiducia. Una conoscenza infinita che raccoglie quella della Prima Civilizzazione appena tramontata e un tempo lunghissimo per utilizzarla al meglio. Ma la verità si farà mito e leggenda e gli uomini tenteranno di annientarsi l’un l’altro lungo le epoche.
Giunto al Tempio, Desmond dovrebbe trovare una soluzione nel suo tempo e non altrove, ma la digitale Giunone, che ora è il Tempio stesso, risveglia nel Soggetto 17 l’effetto Osmosi e lo induce a rivivere le memorie di Connor, sviandolo dal suo operato. Nel mentre Giunone illustra a Desmond la sua versione dei fatti (omettendo quella dei dischi gettati via) e mostra a Desmond una soluzione dalle conseguenze tremende, ma necessarie. Questa letterale perdita di tempo porta gli eventi ad una conclusione nefasta.
Il secondo messaggio di Minerva: A questo punto la quadratura del cerchio è fatta. Desmond si ritrova davanti al dispositivo biometrico che potrebbe liberare Giunone ma salvare il mondo, quando ad un tratto riappare Minerva. Tra lo stupore generale, Giunone chiede come sia possibile una cosa del genere quando l’Occhio era ormai distrutto. Minerva, dea della sapienza, ha costruito un secondo dispositivo di cui Giunone ignorava l’esistenza, con l’intento di vedere il risultato dei suoi sforzi per sventare la minaccia futura. Da qui tutto si collega a cascata: “Mentre noi provavamo a salvare il mondo, lei invece voleva conquistarlo. Ha usato le nostre macchine per mettere in atto i suoi piani. Divinazione coi numeri: c’è uno schema nell’esistenza, capire i calcoli equivale a controllare il tempo. Questo era il mio scopo. Così ho costruito l’Occhio per aiutarci, ma lei lo ha usato per i suoi piani. Quando scoprimmo il suo tradimento vi ponemmo fine. E poi partimmo ma prima ti chiamammo, perché ci riprovassi. Ci sembrava sicuro senza di lei. Ora so che ci sbagliavamo, è sopravvissuta, ha resistito e poi si è rimessa all’opera. Per secoli Tinia ed io percorremmo il mondo sperando di riaccendere il lume della civiltà condividemmo tutto ciò che sapevamo. non eravamo gli unici ma nonostante il nostro potere la morte ci attendeva comunque. Prima però volevo controllare se avevamo avuto successo.” – “Speravo che saresti giunto fin qui a terminare l’opera, ma ora è tardi. Voi e i Templari vi siete accapigliati dall’inizio, avete sprecato secoli e avete perso la vostra occasione. Non puoi più fermare la fine ora Desmond. Solo sopravvivere.” E’ interessante notare che il primo messaggio di Minerva arrivi in pieno Rinascimento, ritenuto forse dai CVP momento più propizio per iniziare a sviluppare una soluzione. A questo punto Giunone incalza e mette tutte le carte in tavola, non nasconde più il suo intento, non ha più riserve perché tutto dipende da un semplice tocco su quel piedistallo di fronte a Desmond. Il messaggio di Minerva si trasforma in un tentativo ultimo di fermare Desmond e Giunone, fatto di imperativi e dalla convinzione ferma che ormai tutto è perduto. Minerva non calcola minimamente la possibilità di dare una possibilità alla traditrice Giunone. Quest’ultima mette Minerva nella scomoda situazione di usare il metodo di Divinazione di fronte a Desmond per mostrargli cosa comporterà lasciare che la Catastrofe si compia. A quel punto il nostro, con un peso sulle spalle di migliaia di vite, non ha più riserve e si sacrifica per l’umanità.
La storia finora, Giunone liberata: Desmond col suo genoma ibrido è in grado di interagire col piedistallo. Toccandolo viene immediatamente folgorato. Questa scintilla di vita permette la attivazione di uno scudo planetario e la liberazione di Giunone dal suo ancoraggio al Tempio. Per adesso si sa poco e niente sulla sua situazione, si sa, tramite i Post It di Jonh/Aita dell’IT, che ora Giunone si muove liberamente in giro per il pianeta sfruttando la rete di comunicazione sviluppata dall’uomo negli ultimi decenni di Storia. Quali sono i suoi poteri? Verso il termine di ACIV, l’intento di John/Aita è quello di far tornare la sua amata in un corpo mortale, ma non sembra l’intento ultimo di Giunone. In queste ultime settimane nel team si è discusso molto. Immaginate cosa potrebbe fare ora con la rete di frutti dell’Eden disseminati nel mondo, non avrebbe bisogno di trasferirsi in un solo corpo e risultare dunque vulnerabile, ma ne avrebbe a disposizione tanti quanti sono gli esseri viventi nel mondo. Tutti controllabili in remoto tramite gli effetti dei Frutti dell’Eden.
Come la si ferma? Questo è il grande quesito che ci attende nelle prossime uscite legate ad Assassin’s Creed di cui si parlerà prossimamente, fino ad allora questo è il quadro quasi completo di una vicenda atavica che ha coinvolto forze di straordinaria portata, figure solenni e mitizzate, due razze, un solo uomo per salvare tutti. Dico quadro quasi completo perché appunto, alcuni punti chiave restano sospesi in attesa di nuovi dettagli. Uno su tutti? 01100101 01110110 01100001.
Senza parole, davvero complimenti…che articolo!
RispondiEliminaAlla fine AC3 non era così pessimo, naturalmente dopo aver raccolto materiale da Black Flag. Con questo sono riusciti a rimediare anche all’ultimo saluto tra Des e William che era stato gestito malissimo. Ma almeno sappiamo che una storia già pensata c’era (almeno parzialmente dato che la fine sembra ancora lontana). Per quello che ha detto McDavitt dobbiamo solo rassegnarci a presenti castrati atti solo a toglierci dubbi e a portare avanti la storia.
Ma ripeto, alla luce di questa quadratura del cerchio AC3 non sembra da buttare.
Rifaccio i complimenti a Coso e a tutto il team, fantastico lavoro. Non vedo l’ora di leggere i prossimi articoli grazie al materiale di BF
CiroCelardo
bellissimo articolo, ma c’è una sola cosa che non capisco… e cioè, perché se il video di giove fosse postumo alla ribellione / uccisione di giunone, avrebbe dovuto mettere una sua immagine durante il messaggio nel giunto temporale? vabbè che hanno una psiche insondabile per noi, ma mai e poi mai mostrerei in modo positivo un traditore…. alla fine, è ciò che dice vidic, la storia la fanno i vincitori… e un vincitore, in un caso del genere, difficilmente renderebbe giustizia allo sconfitto… credo sia più logico che quel messaggio sia stato inviato prima del tradimento di giunone e non dopo…
RispondiEliminaGiacomoMarchetti
Ciao Giacomo, un ragazzo in particolare del Team, Lorenzo, ti potrebbe confermare che anche io inizialmente stavo rivalutando la posizione dei messaggio. Oltre alla questione “Giunone c’è e poi no” per altri due motivi:
Elimina- Il primo è che il grado di completezza del messaggio rispetto a Minerva, che per logica di cose dovrebbe essere migliore rispetto all’altro
- il secondo perché in linea temporale il messaggio di Giove passa per Altair e quindi 200 anni o poco più prima di quello di Minerva. Considerando che Desmond rivive le memorie di Altair come suo primo antenato, proseguendo sulle sue tracce (non necessariamente via Animus) si sarebbe potuti arrivare allo stesso punto di fine ACR senza che Ezio ci mostrasse tutto.
Tuttavia, mentre ragionavo in questi termini ho ricordato che la guida ufficiale di ACIII in una maledetta parentesi specifica chiaramente che quello di Giove è postumo, pertanto la presenza di Giunone nel suo video è da intendere in due modi: o è una semplice forma illustrativa dei fatti (quindi non sarebbe materialmente presente nemmeno Minerva ma sarebbe solo un riferimento visivo) o si tratta di una svista stilistica degli sviluppatori (cosa da non scartare, anzi).
Salute e Pace
se prendiamo per buona la linea degli eventi ipotizzata da coso, penso si possa giustificare la presenza di giunone al fianco di giove e minerva come un modo per non creare problemi di comprensione a desmond. dato che il messaggio gli arriva dopo quello giunone, vedere giove e minerva ma non lei, fossi io al suo posto mi sarei chiesto il perchè. dopotutto non c’era bisogno di far sapere a desmond del tradimento, fingere che fosse tutto normale ha permesso che il messaggio venisse recepito senza problemi.
EliminaDavidest
Leggendo l’articolo e ripensando ai capitoli precedenti di AC ho costruito una mia teoria: secondo me il messaggio finale di AC Revelation è in realtà solo una macchinazione di Giunone, da quello che sappiamo infatti Minerva dice a Desmond di trovare i templi per fermare il flare solare quindi Desmond nel poco tempo a disposizione prima del 21/12 avrebbe dovuto visitare tutti i vari templi e trovare il modo di fermare il cataclisma.
RispondiEliminaAl contrario Desmond si mette in cerca della mela di Ezio e qui fa la sua prima apparizione Giunone, subito dopo in Revelation guarda caso salta fuori Tinia che manda Desmond coincidenza delle coincidenze proprio nel tempio dove è rinchiusa Giunone e dove non sembra esserci alcun modo per fermare il Sole se non il metodo che libererà Giunone.
A questo punto le ipotesi sono due:
1) Il messagio finale di Revelation in realtà glielo fa vedere Giunone (che sappiamo ha fatto vedere anche altre cose a Desmond ad esempio il tradimento di Lucy) allo scopo di farlo andare al tempio per farsi liberare incalzato dalla minaccia del cataclisma ormai imminente.
2) E’ veramente Tinia nel messaggio e manda Desmond al tempio dove dovrebbero esserci i fantomatici “dischi” con altre informazioni per fermare il Sole (non vedo cosa avrebbe potuto fare Desmond in quel tempio e nel poco tempo rimasto).
Cosa ne pensate?
mIrPaX
Grandi! E’ esattamente la stessa versione che mi ero immaginato io!
RispondiEliminaAggiungo una cosa: secondo me il modo in cui i CVP hanno comunicato con Ezio/Connor/Desmond, è molto simile a quello che si vede usare Jor-El ne L’Uomo D’Acciaio.
Ora, non so se avete visto il film, ma praticamente Jor-El prima di morire instilla la sua “coscienza” in una specie di chiavetta, che se collegata ad altre tecnologie Kryptoniane, libera una sorta di Intelligenza Artificiale Avanzata di se stesso, che ha delle informazioni pre-impostate, ma allo stesso tempo è in grado di comunicare spontaneamente con chi ha di fronte.
Sembra molto simile a quello che si è visto finora con i CVP non trovate?
RiccardoValle
Molto molto simile si, interessante! Il fatto è che in questo caso la produzione ha romanzato abbondantemente su questa cosa, McDevitt ha affermato di essersi sforzato nel tentativo di creare un oggetto credibile, però è difficile definirlo tale quando il suo funzionamento è ancora avvolto nel mistero.
EliminaQuesta frase all’interno del post mi ha acceso immediatamente una lampadina in testa:
RispondiElimina“ella mira a creare corpi resistenti ai veleni che scaturiranno dal post-Catastrofe trasferendo le menti dal loro vessillo originale a quello nuovo”.
non è che questa cosa c’entra qualcosa con ciò che John/Aita dell’IT ci ha iniettato prima di morire?
DennisVenturi
P.S. Gran bell’articolo :)
EliminaDennisVenturi
Salve, ho una mezza teoria in testa al momento: la ubisoft per determinate costanti (€€€) ha incentrato la saga più sul passato che sul presente. Ovviamente dal 2007 i fan sono cambiati e se ne sono aggiunti di nuovi (me compreso), quindi la storia del presente non poteva a questo punto forzare il giocatore a informarsi su tutti i vecchi assassin’s creed (cosa che io invece ho fatto, ringrazio tantissimo il tuo blog!) ed è quindi passata un po’ in secondo piano. Adesso la cadenza di assassin’s creed è annuale (o addirittura semestrale?) per marketing, ma questo aiuta la storia a non essere lasciata persa dai vari fan nel corso del tempo. Adesso è finita la saga di desmond ed è cominciata quella dell’impiegato (o impiegata? mmmh.) e via col nuovo filone: ci troviamo al punto di partenza col primo AC, un nuovo soggetto che ripercorre la vita degli antenati, questa volta però non i propri, bensì di un certo soggetto 17. Tutto questo è secondo me ben congeniato, una nuova saga che non obbliga a rivedere la trilogia precedente, che comunque non viene abbandonata per ovvietà. La mia teoria in parole povere è che da ACIV la saga si basi su tre livelli (e quindi tre tipologie di fan): il primo livello è il passato (che attira i fan che amano solo giocare, senza interessarsi della storia dietro), il secondo livello è quello della nuova saga dell’impiegato (che crea un interesse da sola, anche senza desmond, che poi credo che porterà i fan a informarsi ugualmente) e il terzo livello è la continuazione della storia completa, dal primo AC, per soddisfare anche i vecchi fan, arricchendo enormemente il gusto di seguire tutta la saga. I primi due livelli sono puramente per marketing, l’ultimo è d’obbligo, quello fondamentale per i veri fan e anche per i writers direi! Hanno miscelato bene il tutto per rendere il gioco alla portata di tutti, e da adesso con la periodicità del titolo, la saga può essere seguita meglio. Aspetto la vostra smentita :D
RispondiEliminaSMC93
E se i CPV fossero templari? Ok Pensiamoci bene... I templari come i CVP vogliono controllare il genere umano, inoltre nella linea temporale (Immagine all'inizio dell'articolo) nel disegno della guerra si vede un CPV tenere in mano la mela ed il bastone, e dietro la sua testa sull'edificio appare il simbolo dell'abstergo...
RispondiEliminaOvviamente dovrei fornire altre prove e prima o poi le troverò... statene certi....
Ho appena pubblicato un articolo che credo possa fare al caso tuo! ;)
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