In attesa dell'uscita del nuovo capito di Assassin's Creed buttare uno sguardo al passato della saga è cosa buona e giusta. Riosservare determinati aspetti inserendoli in un complesso più grande ti porta infatti a notare nuovi particolari utili per apprezzare maggiormente il narrato.
Questo caso si alterna periodicamente alle analisi nude e crude dei vari tasselli e, se la fortuna gira a favore, garantisce una nuova base sulla quale strutturarne di nuove.
Il tema dei Paradossi Temporali è arcinoto in questa sede e ha un importante ruolo nella comprensione generale di Assassin's Creed. Riprenderlo in mano di tanto in tanto è necessario dato che col proseguire della storia esso acquista forme nuove.
In questa occasione vorrei mettere in evidenza un aspetto anomalo di questo fenomeno da cui tanto è dipesa l'evoluzione degli eventi: se infatti da una parte il paradosso temporale ha generato tutta una serie di effetti domino lungo la narrazione, come effetto collaterale la ripetizione di un ciclo si porta appresso un insolito "disturbo": un dejà vu palpabile.
Particolarmente evidente in Assassin's Creed III, a determinare il corso degli eventi è stato il contributo di Coloro che vennero prima. In particolare Giunone, col suo operato volto a garantirle la vendetta, è intervenuta in maniera molto invasiva nel continuum spazio-tempo, distorcendo a suo piacimento l'ordine delle cose. In forma più ampia e sottile, la sola esistenza dei Frutti dell'Eden, sopravvissuti lungo le epoche, ha fatto si che questo ordine venisse contaminato. Da qui la volontà di osservare da una diversa angolazione le circostanze.
E' interessante osservare come questa distorsione delle cose non brilli per fantasia, dando vita a una serie di loop di eventi più o meno ampi ma marcatamente ripetitivi. A cosa ricondurre questo difetto? Forse a una non così infallibile scelta della Prima Civilizzazione? Vediamo alcuni casi:
La pugnalata: nel coming soon che preannunciava questo articolo vi ho proposto un collage di immagini. Tutte raffigurano un momento significativo della saga, situazioni rappresentative di ogni capitolo, che mostra similarità col suo predecessore e col suo successore. Il gesto del pugnalare non è una semplice costante dettata dall'uso della lama celata da parte di tutti i protagonisti principali dei vari AC, ma in svariate occasioni si ripete in maniera quasi rituale, enfatizzando specifici momenti della narrazione. Nel primo capitolo un furente Al Mualim pugnala Altair per il suo tradimento, in un'illusoria esecuzione che gli garantirà la fedeltà dell'Assassino decaduto. Nel secondo capitolo Rodrigo Borgia riuniti Mela e Bastone dell'Eden pugnala Ezio Auditore mentre questo viene neutralizzato dai poteri prodigiosi dei manufatti. Nella realtà di Desmond questo gesto viene replicato in un momento culmine sventando i piani dei Templari e mandando all'aria il Progetto Sirena con la morte di Lucy. E' curioso notare come in tutte e tre queste circostanze fosse presente un manufatto della prima civilizzazione, un Assassino, un Templare e una lama. Sembra quasi che questa formula determini inevitabilmente lo stesso risultato, queste quattro variabili concorrono lungo i secoli a riproporre la stessa scena, come se fosse decodificata nel tempo pronta a manifestarsi. Ulteriore nota interessante è vedere come nella terza occasione la condizione venga ribaltata, è l'Assassino che pugnala il Templare (Desmond a Lucy) e non viceversa e ciò accade solo perché Giunone forza gli eventi, alterando gli eventi, ribaltando una situazione altrimenti inevitabilmente favorevole ai Templari. Difficile da interpretare questo fenomeno, ma è difficile vedere le quattro situazioni come semplici coincidenze.
La cicatrice: procurata in modi diversi ma uguale per Altair, Ezio e Desmond, il fattore cicatrice ha generato intorno a se accesi dibattiti, quasi tutti legati alla questione che vede la faccia del soggetto utilizzatore dell'Animus proiettata sulle istanze digitali dei suoi antenati. Decaduto questo aspetto con Revelations, la cicatrice è rimasta ugualmente sui visi originali di entrambe le personalità suggerendo dunque che menomazioni ed altre variazioni ex-DNA non vengono influenzate dalle proiezioni dell'Animus. Che succede allora? Succede che in una storia influenzata da un'entità superiore, che ha già deciso il destino di tre uomini, un evento del tutto casuale diventa un simbolo di predestinazione, il caos per definizione libero dagli schemi paradossalmente assume una connotazione deterministica. Un ossimoro, un controsenso. Una condizione illogica resa plausibile dall'influenza di una forza esterna alla rete di eventi: i Frutti dell'Eden e i loro creatori. Ecco che così, un particolare assolutamente infimo come una cicatrice su un labbro, acquista un valore altrimenti impensabile. Questa condizione aberrante dello spazio-tempo, il caos che in realtà è determinato, si ripresenta in più situazioni.
La scoperta: il percorso di questo progetto è iniziato discutendo una condizione opposta e paradossale a quella a noi comunemente nota come "nulla". Nella realtà di Assassin's Creed tutte le invenzioni dell'essere umano sono in realtà delle RI-scoperte, qualcosa di riesumato, lascito di una civiltà venuta prima. E se prima del punto di non ritorno invece di nulla vi fosse stato tutto? Le vicende che legano umani, ibridi e prima civilizzazione partono da questo presupposto. Un'anomalia congenita nell'evoluzione dell'uomo, un progresso fittizio suggerito da dietro le quinte di un palco vecchio di 75.000 anni generano quello che è il loop più esteso e determinante in Assassin's Creed, specie considerando quanto visto in ACIII: i molteplici frutti giunti fino ai tempi moderni in realtà non avevano la funzione di messaggi in bottiglia ma sono i resti di un disperato tentativo di salvataggio. I FE a causa della loro atipica natura, acquistano un ruolo non previsto e compromettono l'ordine delle cose. Il nuovo è già vecchio, il futuro è già passato. Il tempo si muove al contrario.
La catastrofe: il loop primigenio. Non ha origine terrestre, arriva dallo spazio e risponde a leggi alle quali Prima Civilizzazione e futura specie umana possono solo obedire. Il brillamento solare che dà luogo alla Catastrofe di Toba ha origine naturale e benché non parta da mano mortale, da mano mortale parte il tentativo di contrastarlo. Tutte le azioni di Coloro che vennero Prima sono in funzione dell'istintivo germe della sopravvivenza, da qui l'ingegnarsi nel trovare una soluzione. Ironia della sorte, il Tempo, il fattore determinante, agisce a sfavore e la Prima Civiltà viene spazzata via. Qualcosa tuttavia resiste e col passare dei millenni porterà con se nuove anomalie. In attesa di ripetersi.
Il sacrificio: alla volontà di sopravvivere si mischia il gusto amaro della vendetta. Mentre infatti il cataclisma minaccia il mondo, una variabile impazzita, la ribellione degli schiavi umani, altera gli schemi e le previsioni fatte. Il caos questa volta riemerge con tutta la sua imprevedibilità e detta le sorti del futuro del globo così come lo si conosce in Assassin's Creed. C'è chi di fronte a questo evento ne accoglie il risultato, come Minerva e Giove, c'è chi invece persevera come Giunone. Quest'ultima condannerà letteralmente quattro individui, Altair, Ezio, Connor e Desmond, ad un sacrificio fuori scala, proiettando nel futuro l'idea di un piano intriso di rancore. I quattro Assassini consumeranno le loro vite in funzione di una meta che non vedranno, generando a loro volta un loop che ripercorre gli step fino ad ora descritti.
Si ripeterà questo corso di eventi? I punti qui sopra possono fornirci una matrice di calcolo per prevedere l'evolversi futuro della saga? Allo stato attuale delle cose, tenendo a mente l'ampiezza dei vari loop (quelli più "corti" come il fenomeno della pugnalata è più probabile che si ripetano con più frequenza rispetto alla catastrofe), l'andamento attuale della narrazione sembra rispettare questo equilibrio.
Chissà dunque se anche Edward percorrerà questi step, chissà in quale misura rimarrà coinvolto nel loop.
E' interessante osservare come questa distorsione delle cose non brilli per fantasia, dando vita a una serie di loop di eventi più o meno ampi ma marcatamente ripetitivi. A cosa ricondurre questo difetto? Forse a una non così infallibile scelta della Prima Civilizzazione? Vediamo alcuni casi:
La pugnalata: nel coming soon che preannunciava questo articolo vi ho proposto un collage di immagini. Tutte raffigurano un momento significativo della saga, situazioni rappresentative di ogni capitolo, che mostra similarità col suo predecessore e col suo successore. Il gesto del pugnalare non è una semplice costante dettata dall'uso della lama celata da parte di tutti i protagonisti principali dei vari AC, ma in svariate occasioni si ripete in maniera quasi rituale, enfatizzando specifici momenti della narrazione. Nel primo capitolo un furente Al Mualim pugnala Altair per il suo tradimento, in un'illusoria esecuzione che gli garantirà la fedeltà dell'Assassino decaduto. Nel secondo capitolo Rodrigo Borgia riuniti Mela e Bastone dell'Eden pugnala Ezio Auditore mentre questo viene neutralizzato dai poteri prodigiosi dei manufatti. Nella realtà di Desmond questo gesto viene replicato in un momento culmine sventando i piani dei Templari e mandando all'aria il Progetto Sirena con la morte di Lucy. E' curioso notare come in tutte e tre queste circostanze fosse presente un manufatto della prima civilizzazione, un Assassino, un Templare e una lama. Sembra quasi che questa formula determini inevitabilmente lo stesso risultato, queste quattro variabili concorrono lungo i secoli a riproporre la stessa scena, come se fosse decodificata nel tempo pronta a manifestarsi. Ulteriore nota interessante è vedere come nella terza occasione la condizione venga ribaltata, è l'Assassino che pugnala il Templare (Desmond a Lucy) e non viceversa e ciò accade solo perché Giunone forza gli eventi, alterando gli eventi, ribaltando una situazione altrimenti inevitabilmente favorevole ai Templari. Difficile da interpretare questo fenomeno, ma è difficile vedere le quattro situazioni come semplici coincidenze.
Di tutte le pugnalate questa è senza dubbio la più rappresentativa. |
La cicatrice: procurata in modi diversi ma uguale per Altair, Ezio e Desmond, il fattore cicatrice ha generato intorno a se accesi dibattiti, quasi tutti legati alla questione che vede la faccia del soggetto utilizzatore dell'Animus proiettata sulle istanze digitali dei suoi antenati. Decaduto questo aspetto con Revelations, la cicatrice è rimasta ugualmente sui visi originali di entrambe le personalità suggerendo dunque che menomazioni ed altre variazioni ex-DNA non vengono influenzate dalle proiezioni dell'Animus. Che succede allora? Succede che in una storia influenzata da un'entità superiore, che ha già deciso il destino di tre uomini, un evento del tutto casuale diventa un simbolo di predestinazione, il caos per definizione libero dagli schemi paradossalmente assume una connotazione deterministica. Un ossimoro, un controsenso. Una condizione illogica resa plausibile dall'influenza di una forza esterna alla rete di eventi: i Frutti dell'Eden e i loro creatori. Ecco che così, un particolare assolutamente infimo come una cicatrice su un labbro, acquista un valore altrimenti impensabile. Questa condizione aberrante dello spazio-tempo, il caos che in realtà è determinato, si ripresenta in più situazioni.
Un evento ambivalente, caso e predestinazione al tempo stesso |
La scoperta: il percorso di questo progetto è iniziato discutendo una condizione opposta e paradossale a quella a noi comunemente nota come "nulla". Nella realtà di Assassin's Creed tutte le invenzioni dell'essere umano sono in realtà delle RI-scoperte, qualcosa di riesumato, lascito di una civiltà venuta prima. E se prima del punto di non ritorno invece di nulla vi fosse stato tutto? Le vicende che legano umani, ibridi e prima civilizzazione partono da questo presupposto. Un'anomalia congenita nell'evoluzione dell'uomo, un progresso fittizio suggerito da dietro le quinte di un palco vecchio di 75.000 anni generano quello che è il loop più esteso e determinante in Assassin's Creed, specie considerando quanto visto in ACIII: i molteplici frutti giunti fino ai tempi moderni in realtà non avevano la funzione di messaggi in bottiglia ma sono i resti di un disperato tentativo di salvataggio. I FE a causa della loro atipica natura, acquistano un ruolo non previsto e compromettono l'ordine delle cose. Il nuovo è già vecchio, il futuro è già passato. Il tempo si muove al contrario.
La catastrofe: il loop primigenio. Non ha origine terrestre, arriva dallo spazio e risponde a leggi alle quali Prima Civilizzazione e futura specie umana possono solo obedire. Il brillamento solare che dà luogo alla Catastrofe di Toba ha origine naturale e benché non parta da mano mortale, da mano mortale parte il tentativo di contrastarlo. Tutte le azioni di Coloro che vennero Prima sono in funzione dell'istintivo germe della sopravvivenza, da qui l'ingegnarsi nel trovare una soluzione. Ironia della sorte, il Tempo, il fattore determinante, agisce a sfavore e la Prima Civiltà viene spazzata via. Qualcosa tuttavia resiste e col passare dei millenni porterà con se nuove anomalie. In attesa di ripetersi.
Il sacrificio: alla volontà di sopravvivere si mischia il gusto amaro della vendetta. Mentre infatti il cataclisma minaccia il mondo, una variabile impazzita, la ribellione degli schiavi umani, altera gli schemi e le previsioni fatte. Il caos questa volta riemerge con tutta la sua imprevedibilità e detta le sorti del futuro del globo così come lo si conosce in Assassin's Creed. C'è chi di fronte a questo evento ne accoglie il risultato, come Minerva e Giove, c'è chi invece persevera come Giunone. Quest'ultima condannerà letteralmente quattro individui, Altair, Ezio, Connor e Desmond, ad un sacrificio fuori scala, proiettando nel futuro l'idea di un piano intriso di rancore. I quattro Assassini consumeranno le loro vite in funzione di una meta che non vedranno, generando a loro volta un loop che ripercorre gli step fino ad ora descritti.
Una vita per salvarne migliaia, una vita per condannarne migliaia |
Si ripeterà questo corso di eventi? I punti qui sopra possono fornirci una matrice di calcolo per prevedere l'evolversi futuro della saga? Allo stato attuale delle cose, tenendo a mente l'ampiezza dei vari loop (quelli più "corti" come il fenomeno della pugnalata è più probabile che si ripetano con più frequenza rispetto alla catastrofe), l'andamento attuale della narrazione sembra rispettare questo equilibrio.
Chissà dunque se anche Edward percorrerà questi step, chissà in quale misura rimarrà coinvolto nel loop.
Coso, hai dimenticato anche la pugnalata del III. Connor pugnala Lee e recupera la 'chiave'. Assassino-templare-manufatto della prima civilizzazione.
RispondiEliminaVerissimo, ma non l'ho inclusa perché non sembra essere così enfatizzata come il primo trio della saga. E' ormai noto che ACIII ha scardinato molti dei punti saldi della narrazione in (s)favore di una storia più fluida, a discapito quindi del simbolismo.
EliminaPostilla in ritardo: aggiungici inoltre che l'amuleto non concorre attivamente nell'evento, mentre nelle altre occasioni la mela paralizzava (Altair ed Ezio) o guidava (Desmond) l'individuo
EliminaBellissimo articolo Coso, mi è piaciuta la tua analisi caso-predestinazione e in molti punti la condivido. E' bello notare, come dici tu, che i principali Assassini, pur lottando in nome del libero arbitrio, siano preda di un destino a loro ignoto. Ne approfitto per dire la mia: è come se i progetti di CVP e soprattutto di Giunone fossero stati messi in pericolo da eventi casuali, ai quali la Prima Civilizzazione ha risposto con azioni apparentemente "normali" nel mondo di AC (una ferita, una pugnalata, una morte inaspettata) per giungere agli eventi del tempio di Turin "alle loro condizioni", sfruttando la vita di alcuni Assassini, se non altro perchè sono da sempre stati in lotta contro i Templari i quali avevano/hanno ben altri scopi e intenzioni riguardo ai FE. Il loro volere fu messo in pericolo da eventi casuali e con "l'aiuto" degli Assassini hanno fatto ritornare le cose al loro posto. Non a caso Altair, Ezio, Connor sono scampati a diversi pericoli mortali, riuscendo sempre a cavarsela! E' come se i CVP abbiano "vegliato" sulle loro vite per avere la certezza che tutto andasse secondo il loro progetto: Al Mualim che risparmia Altair dopo il tradimento completo del Credo, Rodrigo Borgia che ha in pugno Ezio e si limita ad una sola pugnalata rivelatasi poi non mortale, Haytham che invece di uccidere Connor con la lama celata cerca di strangolarlo e lascia le braccia del figlio libere di agire ecc. Per non parlare dei casi del presente: il tradimento di Lucy prontamente fermato, la pazzia ed il conseguente sacrificio di Clay fortemente condizionati dagli eventi, l'improvvisa pazzia di Cross che permette a Desmond di salvarsi...tutto va come deve andare, seppur la storia e il tempo non siano saldamente nelle mani dei CVP, il loro volere si compie sempre grazie a FE o "apparizioni alla persona giusta nel momento giusto". Hai colto nel segno Coso con questo articolo e ringrazio anche colui che su fb ha introdotto l'argomento della pugnalata.
RispondiEliminaSe posso permettermi Coso, un'ultima cosa: ho inviato sulla mail privata del gruppo di fb alcune mie considerazioni personali su ACIII che in parte parlano proprio di questi strani casi della storia di AC, seppur l'argomento principale di cui volevo parlarti riguardasse altro...sarei curioso di sapere cosa ne pensi
Salute e Pace
-Cono
Ci siamo appena sentiti a riguardo! ;) Comunque si, il flusso di eventi ha determinato un risultato probabilistico eccezionale. Ne parleremo ancora, è un tema molto complesso.
Eliminalo scrissi io il fatto della pugnalata su facebook ;)
EliminaA proposito di CVP: cosa pensate che sia l'entità che "vive" in William Robert Woodman? Potrebbe essere Consus, visto che a volte si confonde con Giovanni Borgia?
RispondiEliminaForse si, forse no.
Eliminasalve a tutti. Vorrei chiedervi un favore. In questi giorni mi sto dilettando nel realizzare un film di AC riunendo insieme tutti i frammenti di storia di Desmond che si sono visti negli ultimi 5 giochi. Una volta finito mi piacerebbe metterlo qui sulle verità dell'Animus, così per avere il vostro giudizio e per permettere a tutti di godersi il primo assassin's creed avente come protagonista assoluto Desmond Miles. Potete dirmi se posso e come posso fare? Grazie
RispondiEliminacontattaci con un messaggio sulla pagina facebook Nad! Ti risponderemo subito lì!
EliminaIo sarei molto interessato a vederlo, dato che sono tra quelli che hanno sempre sostenuto la centralità ed il protagonismo di desmond :)
EliminaSpero arrivi anche qua e non solo su facebook, perché non sono iscritto (né desidero farlo).
- Nathan
connor viene anche pugnalato dalla lama del moschetto di washington nel dlc
RispondiEliminaIl principio di funzionamento dell'animus è in parte vero ----> http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/13/09/dna-neonati-memoria-esperienze-vissute-gravidanza.html
RispondiEliminaInteressante, anche se il tema dell'articolo è l'adattamento fisico della prole secondo gli stimoli esterni percepiti dalla madre. La questione del ricordo empirico è di tutt'altra specie, ti rimando a questo pezzo del blog
Eliminahttp://leveritadellanimus.blogspot.it/2012/10/natura-di-un-ricordo-genetico.html
Salute e Pace
Scusa Coso ero troppo voglioso di scriverlo ma non trovavo il post adatto XD
EliminaNon c'è nessun problema, apprezzo l'entusiasmo! :)
EliminaUna domanda: se i Kenway sono antenati di Desmond, perché Edward non sa niente degli assassini e dei templari? Cioè, tra lui e gli eredi di Ezio non ci dovrebbe essere un grande distacco Marcello/Flavia saranno al massimo i bisnonni.
RispondiEliminaCon un antenato con i controcazzi come Ezio sarebbe dovuto essere addestrato già in tenera età proprio come sembra abbia fatto lui con Haytham. Invece fa la sua vita e solo in età avanzata scopre che esistono i due schieramenti. Perché?
Non è che magari i Kenway sono antenati di Desmond da parte di madre e quindi non hanno niente a che fare con gli Auditore?
Possono essere anche antenati da parte di padre senza essere però discendenti diretti della casata Auditore. Non vi sono solo due rami che convergono su Desmond. Da parte di padre potrebbero convergere N rami!
RispondiElimina