giovedì 8 ottobre 2015

Demoni e Dei

Ciao a tutti, qui Snake.

E’ passato tempo dal mio ultimo articolo, che risale ormai al lontano ottobre 2012, un periodo nel quale la nostra visione di AC non era ancora stata squassata dalla morte di Desmond e dalla tremenda diluizione di contenuti alla quale abbiamo dovuto assistere negli ultimi tre anni.

E’ quindi per me un po’ complicato rimettermi alla tastiera, perché se è vero che il materiale che compone la saga è tantissimo, è altrettanto vero che le cose significative, così come nella vita, vanno separate da ciò che è puro riempitivo.
E purtroppo negli ultimi anni le cose significative in Assassin’s Creed sono divenute drammaticamente poche, come se la vena aurea della saga si fosse pian piano esaurita, costringendoci oggi a scavare tonnellate di roccia per trovare poche pagliuzze dorate.

Eppure rieccomi qui, ancora una volta, a ragionare con voi.
Perchè sì, la saga è ad un livello di sbriciolamento narrativo indegno, ma la mia personale visione è più intatta del Ko-hi-noor e quindi continuo a scavare.



L'alba di un nuovo inizio? O il tramonto definitivo?

Syndicate è ormai in vista e porta un fardello di aspettative ingigantito dai fallimenti di Unity.
Fallimenti a mio modo di vedere legati non tanto ai bug, ma piuttosto alla trama ed alle aspettative narrative tradite.
Fallimenti che nemmeno Rogue ha potuto lenire, per quanto ben cesellato dal fanservice.
Il presente è sostanzialmente fermo al 2012.
Il passato sta perdendo consistenza e rischia di divenire fine a sé stesso.
Il turismo storico mostra la corda ormai e, per quanto continui ad attrarre nuovi giocatori, non è ciò che sprona la maggioranza della fanbase della prima ora a continuare a seguire la saga e, proprio per questo motivo, non basterà da solo a mantenerla in vita fino al 2018, anno nel quale si vociferava che Assassin’s Creed dovesse infine raggiungere il proprio finale.
Tutti attendiamo una svolta che tarda a palesarsi, logorando pian piano la nostra volontà.

Sono convinto che Syndicate abbia del gran potenziale (d’altra parte anche Unity ne aveva) e, proprio per questo lo giocherò nonostante il mio apparente nichilismo, nella speranza di essere smentito e di trovarmi davanti un’opera più equilibrata, tra un presente che non sia un accessorio ed un passato ricco di contenuti significativi dal punto di vista del lore profondo, quello che ci fa comprendere ad esempio le motivazioni dei Precursori ed altre cose davvero importanti, che non sono e non saranno mai easter eggs fine a sé stessi come le quartine di Nostradamus disgraziatamente ridotte ad indovinelli da caccia al tesoro.

Caccia al tesoro? No, grazie.
Da qualche giorno mi sto dunque nuovamente rompendo la testa su qualche concetto vecchio forse, ma non troppo esplorato finora.
Da una parte mi piace trovare quelle che probabilmente sono state le fonti di ispirazione di Ubisoft per creare AC.

Dall'altra parte in me non muore mai il desiderio di trovare indizi per avvicinarmi di più a comprendere i misteri della saga e a svelare in anticipo i retroscena che vedremo in futuro (o forse dovrei dire che avremmo dovuto vedere se Ubisoft avesse seguito fedelmente il progetto iniziale, ma staremo a vedere).

Sì, continuo a cercare Prometeo.
Per chi non sapesse di che parlo, qui trovate il mio articolo relativo.


Si tratta della mia prima teoria per cercare di spiegare l’origine della saga.
Teoria che, a distanza di tre anni, mostra diversi limiti pur conservando la sua lungimiranza ed alcuni punti decisamente validi ancora oggi.

Oggi ci aggiriamo tutti tra le macerie di una saga che ci ha dato e tolto tanto, disillusi da certe brutture narrative eppure ancora speranzosi che la fenice tornerà a volare.

Ecco perché ancora vago dalla Scandinavia degli dei dalle teste mozzate al Medio Oriente degli Esseni, alla Grecia classica del Daimon, che in questi giorni mi sta facendo rispolverare Socrate e Platone (per me intonsi dai tempi del liceo), chi l'avrebbe mai detto. Thank you AC.

Riguardo al Daimon, il Demone, trovo molto interessanti ai fini di AC le definizioni di Daimon sia socratica sia presocratica (o meglio mitologica).

A questo proposito, vedere la voce Demone da Wikipedia per questa e altre citazioni successive.


Salve a tutti umani! Vi ricordate di me? Sono Prometeo, l'amichetto vostro e
sono un Daimon. Se non siete troppo impegnati ricordate a Eracle che deve
liberarmi da questa gallinaccia, grazie.
Vi prego di notare come, nella civiltà antica, la parola Daimon, Demone, non abbia alcuna connotazione negativa, che le venne invece in seguito affibbiata dalla religione cristiana nell'eterno tentativo di distanziarsi dal paganesimo nei casi in cui non era possibile assorbirne il simbolismo per i propri scopi (cosiddetto sincretismo religioso).

Socrate definisce il Daimon come "una «guida divina» che lo assiste spesso in ogni sua decisione. Si tratterebbe di una sorta di «coscienza morale» che si rivela progressivamente come forma di delirio e di ispirazione divini".

Platone suo allievo, sostiene che "il Daimon di cui parla Socrate consiste infatti in una presenza divina, simile a un angelo custode, che si fa avvertire in lui tramite segni per stimolare la sua ragione ad eseguire la scelta più adatta, ma non tanto per indurlo a compiere certe azioni, quanto piuttosto per distoglierlo."

Andando più indietro nel tempo di alcuni secoli prima di Socrate, vediamo come il concetto di Daimon fosse più fisico e semplice.

Infatti Esiodo, vissuto circa tre secoli prima di Socrate, ci presenta una definizione mitologica di Daimon che doveva essere molto diffusa al tempo: "Il Dèmone è lo stato post mortem che assumono gli esseri della prima generazione aurea. [...] Quando la prima generazione, quella aurea vivente al tempo di Crono, scomparve sopraffatta dal sonno, Zeus li trasformò quindi in Dèmoni, "tutori dei mortali", protettori del genere umano."

Durante le mie ricerche ho infine trovato quella che considero la definizione più illuminante e condensata di Daimon:

"Il Dèmone (dal greco antico dáimōn, «essere divino») è, nella cultura religiosa e nella filosofia greca, un essere che si pone a metà strada fra ciò che è Divino e ciò che è umano, con la funzione di intermediare tra queste due dimensioni."

Pubblico qui un link ad una pagina che offre spunti molto interessanti sullo stesso argomento.


Riassumendo molto, il Daimon sarebbe quindi:

  1. un semidio, una divinità non primaria, ma comunque chiave;
  2. un mediatore tra dei e uomini;
  3. un tutore, un angelo custode;
  4. uno spirito, un essere che ha avuto un proprio corpo ma che è ora incorporeo o ancorato a qualcuno o qualcosa.

Nella saga di AC, ed in particolare nel mai dimenticato Project Legacy, Ubisoft ha spesso usato questo concetto, volutamente senza citarlo mai in maniera ovvia, ma piuttosto mostrandoci di volta in volta eventi e personaggi che, se analizzati nel modo corretto, mostrano infine l’immagine completa del Daimon.

Si va così da Ermete Trismegisto, mediatore e portatore di conoscenza che trova un degno “successore” in Pitagora, agli “angeli” con cui parla John Dee, fino alla enigmatica figura di William Robert Woodman.

Ci sono cose eccelese che il tempo non discolora.
Se avete letto il mio articolo “Il Fattore Prometeo” ormai saprete che tutti questi personaggi (ed altrettanti che trovate elencati alla fine di quell’articolo) sono per me legati tra loro: si tratterebbe infatti di Precursori (o CVP, come li si chiamava allora) che hanno architettato modi per sopravvivere molto a lungo in forma spirituale digitalizzando la propria coscienza e trasferendola di corpo in corpo o di Frutto in Frutto.

L’introduzione dei Saggi a partire da Black Flag (2013) ha costituito una novità che tuttavia, a mio modo di vedere, ha confermato la mia teoria rivelandosi sostanzialmente come un ulteriore metodo di sopravvivenza usato dai Precursori, questa volta non attraverso la trascendenza digitale, ma attraverso la trascendenza genetica.

Nel 2012 tendevo a identificare tutti i personaggi elencati ne Il Fattore Prometeo come semplici maschere che coprivano lo stesso viso: quello di Prometeo.

Oggi posso dire di essere ancora convinto dell’esistenza di Prometeo almeno nel progetto primigenio della saga.
Devo però ammettere che, alla luce degli sviluppi degli anni più recenti, risulta più probabile che solo alcuni di quei personaggi siano identità assunte da Prometeo, mentre altri siano in realtà identità assunte da altri Precursori.

Gli scopi ultimi dei Precursori restano un enigma per il momento, anche se parrebbero esistere Precursori alleati degli umani e Precursori che invece li osteggiano.
Non dimenticate mai tuttavia che questo è AC, dunque nulla è certo fino in fondo ed il colpo di scena è spesso dietro l’angolo dell’apparente ovvietà.

Se vi soffermate a pensare un attimo a Prometeo (ma pure alla maggioranza dei Precursori trascesi con qualunque metodo, al di là dei loro scopi) e li confrontate con i 4 punti che ho elencato per definire il Daimon, vi sarà molto facile notare le somiglianze tra di essi. Prometeo ed i Precursori trascesi sono tutti Daimon.

Trovo dunque evidente che Ubisoft abbia trovato ispirazione diretta dal concetto greco classico di Daimon. Ma c’è di più.

Se gli scopi odierni dei Precursori restano imperscrutabili, al contrario mi pare che lo scopo originario e primario della loro tecnologia si stia rivelando in maniera sempre più evidente ed inoppugnabile.

Più volte Minerva e Giunone hanno rimproverato agli umani il fatto di aver frainteso il reale scopo dei Frutti, azzuffandosi per ottenere il loro potere di controllo, che pure esiste, ma che non è, a ben vedere, il loro potere più importante.

Il potere più importante dei Frutti infatti è quello di preservare e rendere disponibile la conoscenza, che sia sotto forma di scienza o di… coscienza.
Lo scopo primario dei Frutti è quello di preservare l’immenso sapere dei Precursori, sotto forma di scienza vera e propria (es.: alcune Mele, i Libri o i Dischi di Memoria) oppure… sotto forma di coscienza digitalizzata di un certo Precursore.
Chi non muore si rivede, dicono.
Aggiungerei che chi non muore fa sì che il sapere da lui acquisito non vada perso, ma si arricchisca di altro sapere che deriva dall’esperienza di vivere all’infinito.

Osservate questo breve elenco dei problemi che ogni nuova civiltà tenta sempre di risolvere in ordine cronologico (tra parentesi alcune delle soluzioni):

  1. Sopravvivenza fisica (es.: formazione di comunità, caccia, pesca, raccolta, agricoltura, economia, industria…).
  2. Sopravvivenza del sapere tramandandolo (es.: tradizione orale, scritta, digitale…).
  3. Estensione della vita media fisica (es.: alimentazione, stabilità politica, scienza medica, soprattutto genetica e clonazione di organi e corpi…).
  4. Trascendenza (es.: abilità di trasferire la propria coscienza in un nuovo corpo, dovendo però imparare tutto da capo come se si nascesse di nuovo).
  5. Trascendenza avanzata (es.: abilità di trasferire la propria coscienza completa di ricordi in un nuovo corpo, senza dover imparare nulla da zero, ma continuando ad accumulare sapere senza perdere nulla di già acquisito).

Signori, il punto 5 è ben più della semplice immortalità del corpo o dell’anima, è potere assoluto e totale libertà dalle catene della vita mortale, necessariamente segmentata e costantemente interrotta dalla morte nel suo processo di accumulazione del sapere.

Questo è ben più dell’Olimpo e del Valhalla, questo è il Nirvana, questo è spezzare le catene della mortalità e dell’ignoranza (spezzare le catene, ancora Prometeo!), questo è rompere il cerchio, è un nuovo concetto di vita e di apprendimento.

Noi vogliamo, per quel fuoco che ci arde nel cervello, tuffarci nell'abisso, inferno o
cielo non importa. Giù nell'ignoto per trovarvi del nuovo. - Charles Baudelaire
E allora volate con me indietro nel tempo fino all’epoca aurea dei Precursori: sono una razza avanzatissima, che ormai gioca con gli ultimi due punti dei cinque elencati sopra.
Una civiltà che non deve più preoccuparsi della sopravvivenza fisica (quale ironia in queste parole, noi che sappiamo del successivo brillamento solare del 70.000 a.C.), né di lavorare avendo schiavi umani a volontà creati in laboratorio con una ingegneria genetica avanzatissima, né di allungare la propria vita media avendo già una vita considerevolmente lunga, né di archiviare in modo efficiente il sapere avendo i Frutti.

Cosa gli resta da desiderare?

Riuscire a vivere per sempre. Ma perché, vi chiederete?
Perché vivere per sempre? Non è assurdo e noioso col tempo?
Who wants to live forever? Chi vuole vivere per sempre?
Ecco chi lo vuole.
Coloro che vogliono continuare ad imparare senza perdere il proprio sapere ad ogni morte. I Precursori.
E in quel laboratorio lassù in cima a quella torre di vetro, prima della catastrofe e prima della ribellione umana, sta Prometeo, il loro più brillante ingegnere genetico (e chissà che altro ancora, io mi immagino uno scienziato poliedrico), il creatore pentito degli schiavi umani, ad inventarsi la soluzione al punto 5 per loro. O forse per sé, chi lo sa.

Perché con gli anni mi sono reso conto che di questo tratta Assassin’s Creed in ultima analisi: non soltanto della contrapposizione tra controllo e libertà, della lotta per il potere e degli estremi che si toccano.
Ma anche e soprattutto del sapere e dell’eterno desiderio di conservarlo, di non perderlo, della brama di accumularlo, di continuare ad imparare all’infinito fino ad ottenere le risposte ultime ai misteri della vita e dell’universo (quanto lavoro per arrivare a “42”! Ok, questa è per pochi. Suggerimento: lasciate perdere la numerologia e buttatevi su Google).
Questa è l’essenza più profonda di Assassin’s Creed, signori miei. E’ tutta qui:

  • è in quei rimproveri di Minerva al genere umano che ha frainteso il vero scopo dei Frutti;
  • è in quelle parole sprezzanti di Giunone: “Per cent’anni potrei parlarvi ed ancora non potreste conoscerci”;
  • è in quella considerazione amarissima di Desmond, lasciata registrata sul suo cellulare per suo padre, pochi giorni prima del secondo cataclisma e della sua morte: “Ogni generazione deve imparare tutto da capo. Che spreco.”;
  • è nelle commoventi parole di Clay: “Di cosa è fatto un uomo se non dei suoi ricordi? Siamo le storie che viviamo, le favole che ci raccontiamo!”
  • è in mille altri piccoli dettagli sparsi nella saga, dai giochi ai fumetti ai progetti internet come Project Legacy o Initiates.

Tornate dunque a bomba al Daimon di Platone, all’eterna ricerca e conservazione del sapere e compiete con me l’ennesimo balzo della fede verso una comprensione più elevata della saga, una comprensione che forse non ci rivela come essa finirà, ma certamente ci mostra con estrema nitidezza da quale elevatissimo pinnacolo ha preso il via.

Per comprendere meglio di che parliamo, vi darò giusto qualche informazione oltre a qualche link prezioso se vi piace approfondire.

Platone fu un filosofo greco vissuto a cavallo tra il V ed il IV secolo a.C.
Fu il discepolo prediletto di Socrate e fu maestro di Aristotele.
Platone è universalmente riconosciuto come uno dei padri della filosofia occidentale.
Se volete saperne di più su di lui e sulla sua visione del mondo, ecco un primo link utile, ma fatevi come sempre guidare oltre dalla vostra curiosità e voglia di esplorare, proprio ciò che AC insegna.


Platone osserva pensieroso AC, tentando di
capire se le sue idee verranno messe a buon
Frutto (dell'Eden ovviamente...)

L’opera più importante della maturità di Platone è “La Repubblica”, un dialogo scritto e immaginario tra Socrate e altre persone, suddiviso in dieci libri, che tratta di molti argomenti.
Ecco uno spunto per saperne di più su quest’opera.


Semplificando molto potremmo dire che la prima parte tratta della giustizia e dello Stato ideale, dell’etica.
La seconda parte tratta invece della conoscenza, del bene, dell’arte.
A conclusione dell’opera, nel Libro Decimo, è collocata una teoria, presentata da Platone con l’ausilio del mito, che mi ha fatto sobbalzare dalla sedia quando me la sono ritrovata davanti agli occhi dopo tanti anni dal liceo.

Il Mito di Er.

Ma prima di balzare nel vuoto facciamo un passo indietro per prendere la giusta rincorsa.
Ecco come sono arrivato fino ad Er.

Giorni fa stavo riesplorando L'Archivio Perduto per cavarne qualcosa quando, per l'ennesima volta, ho rivisto il fiume Stige che simboleggia il passaggio dalla vita alla morte (o alla vita digitale) di Clay.
Vedendolo mi è tornata in mente l'espressione "Attraversare vivo lo Stige" (To cross the Styx alive) che a volte si trova in vari testi classici.
Ovviamente indica la violazione di un tabù, quello della morte, che nell'antichità riesce solo a pochi.
Ho poi riletto un po' di robetta interessante sui fiumi che delimitano l'oltretomba classico, per rispolverare un po' di concetti. Ero convinto che ci potesse essere qualcosa di utile.
E infatti c'era.
Non nello Stige, che rappresenta l'ingresso all’oltretomba. Ma nel Lete, l'uscita.
Proprio in quei giorni mia suocera mi ha regalato un libro dedicato a Platone.
Sì, ho la suocera benevola, o forse è un Precursore, chi lo sa.
Insomma, mi rimetto a leggere Platone e mi ritorna per le mani il Mito di Er.
La folgorazione.
E ora compiete il salto della fede con me, comincia il bello! Giù!

Lo Stige da "L'Archivio Perduto". Occhio, attraversare i fiumi infernali è roba per pochi...
Er è un giovane guerriero che muore in battaglia.
Va nell'aldilà, si fa tutto un bel giro istruttivo come tutte le anime, impara cose interessanti grazie alla vicinanza con gli dei e poi, come tutti, viene condotto sulle sponde del Lete, il fiume dell'oblio.
Ogni anima deve scegliere in cosa vorrebbe reincarnarsi, poi bere dal Lete e mettersi a dormire sulla sponda.
Il mattino dopo ogni anima si reincarna in qualcos'altro, MA... avendo bevuto dal Lete, perde TOTALMENTE la memoria della vita passata, tutta la conoscenza accumulata durante la propria esistenza, il sapere, tutto.
La grande tragedia del genere umano viene definita, il dono che gli dei ci hanno negato.
Er però è un prescelto e gli viene detto di non bere l'acqua del Lete.
Er ubbidisce.
Così facendo non si reincarna ma resuscita nel proprio corpo, ricordando tutta la sua vita passata e persino tutto ciò che ha visto nell'aldilà.
Er torna in vita e racconta ciò che ha visto, aiutando i suoi concittadini a migliorare moralmente e, soprattutto, mettendoli a conoscenza del "trucco": quando si muore, pur avendo l’obbligo di abbeverarsi, è bene bere poca acqua del Lete se si vuole mantenere il ricordo della grandezza degli dei visti nell'aldilà e soprattutto LA CONOSCENZA.
Solo così c'è vera evoluzione, nella speranza, un giorno, di rompere infine il cerchio e non reincarnarsi più e non perdere più il sapere.

Ric Savage approva il vostro hype.
Prima di spiegarvi le implicazioni, diamo uno sguardo alle radici della saga, per capire da dove sono venute le idee che l’hanno creata.
Il nome Lete deriva dalla radice greca Leth, cioè Oblio, Dimenticare.
Ho trovato singolare e da brividi che la parola greca che significa Verità sia Aletheia, cioè, letteralmente, “Assenza di Oblio”, “Ciò che non si dimentica”.

Ecco il pinnacolo elevatissimo dal quale Ubisoft ha preso ispirazione per Assassin’s Creed: la Verità ultima è la Conoscenza, contrapposta all'Oblio.
Platone fonte di ispirazione diretta per Assassin’s Creed. Brividissimi.

Il Mito di Er alla base di Assassin’s Creed, la lotta per la conservazione della conoscenza, dell’esperienza, per evolvere più in fretta superando ogni limite, per spezzare il cerchio.
42, Signori miei, 42!

Ed ora uno sguardo alle implicazioni.
I Precursori, forse grazie a Prometeo, hanno trovato il modo di attraversare Lete senza perdere la conoscenza: grazie alla trascendenza digitale con trasferimento della coscienza da corpo a corpo/Frutto/Artefatto CVP e grazie alla trascendenza genetica con ricomposizione di un certo individuo a intervalli regolari, come nel caso dei Saggi.

Questa teoria, se si dimostrasse infine corretta, spiegherebbe anche che cos’è davvero il Sesto Senso che i Precursori hanno tenuto per sé.
Si è detto che è una percezione estesa del tempo, tuttavia sappiamo che i Precursori non sanno prevedere il futuro se non attraverso i Calcoli. Che cosa è allora il Sesto Senso?

Ecco la mia personale risposta.
Il Sesto Senso è la percezione estesa del tempo passato fino al presente, ma quello personale. E' il ricordo di tutte le vite e di tutta la conoscenza accumulata.
In breve, se ho imparato in una vita passata a fare il chimico, lo saprò fare per sempre, non importa quante volte muoio e trascendo.
Questo significa la possibilità di focalizzarsi sempre su cose nuove, tanto le vecchie non vanno perse. Non solo. Sospetto che i CVP avessero la possibilità di poter “caricare” nel proprio cervello la conoscenza acquisita da altri e salvata su supporti idonei (Dischi di Memoria, Frutti, ecc…). Matrix forever, conoscenza addizionale infinita.

Perché imparare il Ju jitsu... se puoi caricarlo nel tuo cervello?
Ed ecco a cosa potrebbero servire alcuni Frutti.
I Dischi di Memoria sono supporti in grado di contenere un'immensa quantità di dati (ergo di conoscenza), copie di backup della coscienza cumulativa di più vite consecutive CVP.
Stessa funzione per altri Frutti come Le Mele (oltre alla funzione di controllo neurale sugli umani che queste hanno).
La Sindone poi, che sappiamo sarà presente in Syndicate, è un manufatto dalle proprietà alquanto interessanti:

  • è in grado di guarire ferite e malattie anche gravi;
  • può contenere dati e ricordi similmente ad altri Frutti.

Ma secondo la mia teoria la Sindone ha anche altre proprietà:

  • può ospitare la coscienza di un CVP al suo interno;
  • può trasferire una coscienza da un corpo all’altro, pur con qualche limite.

Sulla base delle informazioni attualmente disponibili è molto plausibile che la Sindone contenga la coscienza di Consus, un CVP identificato come divinità dai Romani.
E’ inoltre molto probabile che la Sindone inoltre sia una "macchina" che serve a trasferire le coscienze da un corpo all'altro, ma perché il trasferimento abbia successo il corpo ricevente deve essere sufficientemente compatibile, cioè la percentuale di dna CVP non deve essere troppo bassa, altrimenti si rischia un tragico rigetto.
Riassumendo, quando il nuovo corpo è:

  • morto e incompatibile, non abbiamo esempi, ma è presumibile che nulla accada;
  • morto e compatibile, effetto Gesù “resuscitato”;
  • vivo e incompatibile, effetto Niccolò di Pitigliano;
  • vivo e compatibile, effetto Giovanni Borgia.

Spiego ciascun esempio singolarmente.

Morto e incompatibile – Nessun esempio
La coscienza umana è dispersa, il corpo potrebbe ospitarne una nuova ma, non avendo sufficiente dna CVP, è incompatibile a contenere la coscienza di un Precursore.

Morto e compatibile - Gesù
La coscienza umana è dispersa, il corpo potrebbe ospitarne una nuova ed ha sufficiente dna CVP a renderlo compatibile a contenere la coscienza di un Precursore.
Gesù in vita contiene la coscienza di Gesù.
Gesù possiede la Sindone e la coscienza di Consus al suo interno probabilmente gli parla, consentendo a Gesù di usare i poteri illusori della Sindone per compiere i cosiddetti “miracoli”.
Morendo, la coscienza di Gesù va dispersa.
I discepoli avvolgono il corpo di Gesù nella Sindone.
La coscienza di Consus, contenuta nella Sindone, entra nel corpo compatibile di Gesù.
Quello che esce dal sepolcro non è Gesù resuscitato, ma è la coscienza di Consus nel corpo di Gesù.

Vivo e incompatibile – Niccolò di Pitigliano
La coscienza umana è presente, ma il corpo non ha sufficiente dna CVP, dunque è incompatibile a contenere la coscienza di un Precursore.
Niccolò ferito a morte, si avvolge una prima volta nella Sindone, che lo guarisce.
Niccolò decide di usare la Sindone una seconda volta, questa però lo dilania uccidendolo.

Vivo e compatibile – Giovanni Borgia
La coscienza umana è presente, il corpo ha sufficiente dna CVP, dunque è compatibile a contenere la coscienza di un Precursore. Se viene effettuato il trasferimento, il corpo umano conterrà sia la coscienza umana sia quella CVP, divenendo una sorta di Saggio non per nascita, ma per contatto con un Frutto contenente la coscienza di un Precursore.
Giovanni nasce malformato, ma la Sindone lo guarisce e trasferisce la coscienza di Consus nel suo corpo.
Da questo momento in poi nel suo corpo vivono la coscienza di Giovanni e quella di Consus.
E’ molto probabile che anche Marco Giunio Bruto abbia vissuto portando in sé la propria coscienza e quella di Consus.
Quando Bruto muore, la coscienza di Consus si trasferisce nella Sindone con i ricordi di Bruto. Ciò avviene quando i compagni d’arme di Bruto avvolgono il suo cadavere nella Sindone sperando che questa lo resusciti.
Ovviamente falliscono dato che la Sindone non ha il potere della resurrezione in senso stretto (vedere l’esempio di Gesù), ma consentono inconsapevolmente alla coscienza di Consus di continuare a vivere, accumulare esperienza e viaggiare nel tempo passando di corpo in Frutto e viceversa.

C’è ancora qualcos’altro che la Sindone fa, secondo me.
Ma prima di parlarvene è meglio prepararvi.

L’articolo potrebbe finire egregiamente qui, ma non sarei Snake se ogni tanto non sciogliessi la briglia alla fantasia, quindi eccovi il pezzo di teoria non verificato, non supportato da prove e non filtrato.

Territorio delle Teorie Selvagge di qua in poi, siete pregati di indossare gli schermi protettori anti-radiazioni. Bomba in arrivo, siete stati avvisati.

Tony Stark vi dà il benvenuto nel Territorio delle Teorie Selvagge. Occhio alla bomba.
Sappiamo che la Sindone è strettamente legata a Consus, che per me come sapete è sinonimo di Prometeo.

Sappiamo che la coscienza di Consus è stata probabilmente ospitata dal corpo di Bruto.

Sappiamo che la coscienza di Consus è stata certamente ospitata dal corpo di Giovanni Borgia, il quale infatti ha ricordi di Bruto.

Sappiamo che la coscienza di un qualche CVP è stata ospitata nel corpo di Woodman, il quale ha ricordi di Giovanni. E’ dunque logico pensare che il CVP sia ancora una volta Consus.

Sappiamo infine che la metropolitana di Londra nel 1868 contiene un cadavere definito “speciale” nel romanzo di Oliver Bowden “Assassin’s Creed: Underworld” (grazie al nostro sempre attento Lorenzo per il suggerimento preziosissimo!).

Woodman ha quarant’anni esatti nel 1868, anno in cui sono ambientate le vicende di Syndicate, e verrà ucciso nel 1891, tuttavia la coscienza di Consus che ha pervaso il suo corpo continua ad assistere a fatti successivi alla morte di quel corpo, come ben testimoniato da Project Legacy.
Inoltre, alla fine del file di PL relativo a Woodman, scopriamo che nel 1901 non solo la coscienza di Consus priva di corpo continua ad assistere agli eventi, ma il cadavere di Woodman, pur emaciato ed ingrigito, è stato mantenuto intatto “con mezzi che non potreste immaginare” per usare l’espressione esatta di Consus.
Una coscienza senza corpo?
Un cadavere che non si decompone dopo 10 anni?
Com’è possibile?

Ecco come. Guardate questa immagine tratta da Project Legacy.
E’ il cadavere di Woodman nel 1901, sostanzialmente integro 10 dopo la sua morte.

"...they have kept it alive, through means you could not possibly imagine"
Osservate bene, il bacino di Woodman è coperto da un telo, una specie di sudario.
Oso qui ipotizzare che non sia un sudario qualunque.
E’ la Sindone. Ed è sempre stata sotto il nostro naso.

Dal 1891, anno di morte di Woodman, essa contiene la coscienza di Consus, che per questo motivo è in grado di assistere a diversi accadimenti.

Ma la Sindone secondo me fa di più: preserva i cadaveri dalla decomposizione o quantomeno la rallenta.
Ecco perché il cadavere di Woodman non è ridotto ad uno scheletro putrido a 10 anni dalla morte.

Ma perché i CVP avrebbero deciso di creare un artifatto con tali capacità?
Semplice. Per evitare un problema serio, che guarda caso ci è stato mostrato l’anno passato in Unity: il cadavere di Thomas Germain, un Saggio, non conservato in maniera adeguata, va incontro alla decomposizione ed al rapido decadimento del dna, divenendo inutilizzabile per chiunque, Assassini, Templari e… Precursori.

Se volete saperne di più sul decadimento del dna, date un’occhiata qui.


Condensando molto i concetti, se anche si mette un cadavere in un ambiente adatto alla conservazione (ad esempio nel permafrost), alla lunga non solo il cadavere si deteriora, ma il suo dna si contamina con altri dna presenti nell’ambiente e diviene inutilizzabile per qualunque attività di ricerca e di ricostruzione complessa, come ad esempio la clonazione.
Nel caso di Assassin’s Creed, il dna CVP è prezioso per molte fazioni, non ultima quella dei Precursori, ancora nascosti, ma evidentemente interessati a tornare in vita all’interno di corpi CVP perfettamente compatibili con le proprie coscienze CVP.

Ed ecco la possibile trama di Syndicate, secondo me.

1868. Durante la lotta Assassini/Templari si palesa l'ennesimo Saggio o comunque un ibrido umano/CVP.
Entrambi gli schieramenti cercano di prenderlo, ma, per cause a me ignote, qualcosa va storto e muore, magari durante un inseguimento nella metro di Londra.
Evie, che ha scoperto il vero potere della Sindone, la cerca nella cripta della Torre di Londra, la recupera, torna nella metro e ci avvolge il cadavere.
Il dna CVP è salvo, la coscienza di Consus è integra.
Ora non resta che trovare un degno successore... e lo trovano eccome.
E' Woodman, che nel 1868 ha quarant'anni.
Gli Assassini lo mettono sotto protezione e gli mettono vicino Moina Mathers, per evitare guai.
Mathers fonda l'Alba Dorata, incontra i Capi Segreti, che come sappiamo da Project Legacy sono Templari, i quali capiscono troppo tardi che la cosa davvero preziosa nelle mani di Mathers non era Il Libro, ma Consus nel corpo di Woodman.
Quando i Templari scoprono la cosa, Woodman è ormai morto, ucciso per ordine di Mathers nel 1891.
Mathers e sua moglie Moina poi cercano di tenere con sè Consus, facendo accoppiare Moina col cadavere di Woodman (vedere ultima pagina del file di Project Legacy relativo a Woodman), sperando che il figlio che nascerà contenga la coscienza di Consus.
Evidentemente non è così.
Consus quindi resta ancorato alla Sindone, per l'ennesima volta.
E dovrà quindi trovarsi qualche altro corpo per potersene andare in giro in forma fisica, a fare cosa Prometeo solo lo sa.
The End.

Ecco dunque a che serve la Sindone: contiene la coscienza, preserva il dna CVP del corpo (criogenia ante litteram, eheh!).
E siccome nell’Ottocento la tecnologia non è ancora sufficientemente raffinata, la Sindone continuerà a preservare il dna CVP finché gli umani non svilupperanno una tecnologia sufficientemente avanzata da consentire il sequenziamento totale del dna CVP e la creazione di un nuovo corpo 100% CVP.
Non male questo giocattolo, eh?

Ho la sensazione che, proprio perché così speciale, sia stato inventato da un Precursore particolarmente sveglio di mia conoscenza e, chissà, magari non reso disponibile agli altri suoi simili. Magari per continuare ad attraversare i secoli con la propria coscienza intatta, accumulando sempre più esperienza e conoscenza per prepararsi… ad un incontro.

Quale incontro dite? Vediamo…

Durante un dialogo Giunone ricorda con affetto suo padre, un CVP buono che da bambina le cantava dolcissime canzoni, prima che gli umani lo uccidessero.
Immaginate, solo per un momento, se Giunone fosse la figlia di un Precursore buono sì, ma anche molto in gamba.
Diciamo parecchio in gamba.
Ok, in gambissima.
Un po’ ossessionato dal suo lavoro e con i sensi di colpa per aver creato degli schiavi che però un po’ considera figli suoi. Tanto da aiutarli a liberarsi.
Immaginate poi se lui morisse durante la rivolta seguita alla liberazione degli schiavi, per mano di alcuni di loro.
Immaginate come potrebbe sentirsi Giunone, figlia adorata eppure trascurata a favore di altri figli “adottivi”, indegni e traditori a suo modo di vedere. Ora orfana per causa loro.
Immaginate infine se, dopo millenni di complotti e giunta infine al punto di vendicarsi brutalmente sui discendenti di quei traditori, Giunone venisse infine fermata dall’arma definitiva: l’amore di un padre sopravvissuto grazie alla propria scienza.

Giunone, principessa, sono papà. Ti prego, basta, andiamo a casa”.

Ah sì, davanti ad una storia così Darth Vader e Luke Skywalker si commuoverebbero abbracciandosi sul divano.

Chissà se Prometeo sapeva cantare bene.

23 commenti:

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    1. Che ci vuoi fare, qui alle Verità ci piacciono i botti belli forti. ; )))

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  2. O MIO DIO....è UNA TEORIA CHE PUO ESSERE COMPATIBILE CON TUTTO QUELLO CHE LA SAGA CI HA MOSTRATO IN QUESTI ANNI...SONO SBALORDITO

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    1. Caro amico anonimo, diciamo che noi ci proviamo sempre a trovare collegamenti e spiegazioni. Al di là delle teorie sul futuro, che in quanto tali non possono essere certe, è bello essere riusciti a risalire alle fonti filosofiche che sono servite da ispirazione per la saga e per tanti suoi argomenti. Questo è ciò che ha sempre reso Assassin's Creed diverso da altre serie.

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    2. Condivido totalmente le tue ultime 3 righe...Prima di leggere il tuo ultimo articolo sono andata anche a rileggermi il tuo "fattore prometeo",e non ti nascondo il fatto che la tua teoria calza ed è coerente con tutto ciò che concerne la saga di AC,e non ti nascondo il fatto che vorrei tanto tu avessi ragione anche se ho paura che anche questo nuovo capitolo sia macchiato dall impronta commerciale e imprenditoriale che ormai ubisoft sta adottando da tanti anni...lasciando a noi veri fan della saga solo briciole

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  4. https://www.google.it/search?q=assassin%27s+creed+sindone&client=opera&hs=QtI&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAcQ_AUoAWoVChMIppyr3MyzyAIVxPNyCh1hfQiM&biw=1440&bih=791#imgrc=Pn_XNyo2yWgLFM%3A

    NON DICO ALTRO!
    Tutti i tasselli sono perfettamente incastrati ora!

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    1. Bravo e molto attento Leonardo! Non so dirti se davvero i tasselli siano perfettamente incastrati ora, certamente mi piacerebbe ma so che le teorie non danno mai certezze assolute, tuttavia è stato bello fare certe scoperte e, pur con tanti dubbi, recuperare un entusiasmo a lungo perso. Ora non resta che attendere l'uscita di Syndicate: incrociamo le dita e buttiamoci!

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  5. Ora non so... Premetto che Unity lo sto per iniziare, che nonostante tutto cerco di evitarmi mega spoiler e che, sicuramente mi sia sfuggito qualcosa nonostante la serie di fumetti libri e videogame in mio possesso (e di questo chiedo umilmente perdono!!!), ma qui hai parlato di criogenia, corpi morti e trasposizioni di coscienze... Il primo nome che mi salta in mente è Desmond Miles!
    Perdonate ancora l'ignoranza e la perdita di informazioni, ma... Che succederebbe se la sindone entrasse in contatto con il suo corpo(che mi sembra essere ancora nelle mani della Abstergo)?
    Grazie e,cito, "Snake... Porca puttana"! 😁

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    1. Ciao Gigi, giocati Unity senza troppe aspettative, probabilmente ti divertirai di più e resterai meno scornato.
      Riguardo la teoria di Desmond è in realtà possibilissima e ci ho pensato anch'io (il corpo c'è, braccio carbonizzato a parte, la coscienza pure, si tratterebbe di riuscire a rimetterle insieme), tuttavia ti confesso che non l'ho citata apposta perchè spero tanto che Desmond venga lasciato in pace da Ubisoft, nel senso che se deve ritornare, che ritorni con stile, magari in forma digitale, oppure in un nuovo corpo, ma davvero, speriamo che non facciano una di quelle cose ridicole con resurrezioni alla Lazzaro che francamente leverebbero gran parte di quel fascino maturo tipico della saga. In ogni caso stiamo a vedere, stay with us!

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    2. Seguirò il consiglio e... Vedremo assieme!
      Sinceramente non ho ancora mandato giù come hanno liquidato Desmond e sentire il suo nome vicino a Lazzaro fa paura anche a me... L'accostamento credo fosse inevitabile con le parole chiave che ho ripreso dal tuo articolo, ma... I will stay with you!

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  6. E la madonna! Alla fine Snake ci hai preso proprio di brutto!

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  7. Teoria alquanto insensata quella dei demoni

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    1. Ho come la sensazione che tu ti sia fermato soltanto al titolo. ;)
      E' sempre cosa gradita un'argomentazione comunque.

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    2. Forse o forse sono io che non lo capito

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    3. Forse o forse sono io che non lo capito

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  8. Scusate,lo pubblicato 2 volte

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    1. A giudicare dal fatto che ti sei mangiato il verbo avere tre volte nel giro su tre commenti mi sa che si, non hai capito.

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    2. Ha,scusa professore!

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  9. Grandi raga! dei pazzi proprio!

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