domenica 16 gennaio 2011

Il concetto di paradosso temporale - Parte 2

Dopo aver dato una prima idea del concetto del paradosso temporale vediamo ora di analizzarne più nel dettaglio l'anatomia.
Nel tentativo di dare una forma solida a questo concetto ci si scontra con alcune perplessità.
Partiamo dal dubbio circa la continuità del ciclo temporale:

A una prima osservazione due aspetti potrebbero apparire in conflitto:
- La linea temporale è ipotizzata a forma di infinito. In realtà la stessa figura dell'infinito presenta dei limiti come a dire che i diversi cicli della storia pure se infiniti si svolgono in un contesto simile, e invece se la linea temporale fosse qualcosa di infinito ma sempre in continua evoluzione la forma diventerebbe questa:


In blu: epoca nostra, In rosso: epoca degli antichi
Somiglia molto alla struttura ad elica del DNA. Questa osservazione ci pone davanti al problema della sovrascrittura che, agendo con costanza, porterebbe al ripetersi del ciclo appaiato più volte su stesso, ma sempre uguale.
L’associazione al DNA è illuminante ed eloquente, la sua capacità di ricombinarsi permette la formazione di un paradosso, tuttavia ritrarla senza un principio e una fine come una linea retta non porterà mai alla sua manifestazione.

Riassumendo quindi in caso di circolarità potrebbe manifestarsi ma non ci sono i fattori perché si possa formare, al contrario con uno schema di linearità infinita abbiamo i fattori ma non la localizzazione.
Ecco che a questo punto un secondo fattore fondamentale ci porterà a quello che è lo schema definitivo (definitivo con riferimento a quanto osservato fino a ora) sostanzialmente quello più plausibile in considerazione alle nostre conoscenze.

Si ipotizza un continuo tornare a ritroso.
E questo spiegherebbe la ciclicità del cataclisma.

1) Gli uomini trovano i frutti dell'Eden inviati dal futuro.
2) Gli uomini grazie ai frutti progrediscono nella tecnologia.
3) Gli uomini rischiano la morte in seguito ad un cataclisma.
4) Gli uomini ormai spacciati inviano indietro nel tempo i frutti.
5) Ricomincia dalla parte 1.

Non è uno scavare.
E' un girare intorno, senza riuscire a trovare un inizio nè una fine del moto circolatorio.

Siccome il tempo passa in modo lineare si deve figurare come una retta (in questo caso come un segmento).
Arrivati al viaggio temporale c'è una curva che parte dal punto finale del segmento e si ricongiunge con il punto iniziale.

All'incirca così:
Cliccaci sopra per zoomare


Il percorso è si circolare ma non porta a niente.
Nel senso se è vero che trovano il frutto, progrediscono e poi il cataclisma ri annienta tutto, è come contare sempre fino a 10 e poi tornare a zero... non c'è mai quell'N+1 che fa si che l'evoluzione faccia il suo corso. E' un continuo dejà vu che non porta mai alla salvezza, come ripetere una scena che è andata male. Ma non c'è l'input che permetta il cambiamento. Questa è la visione circolare che ci siamo fatti nel primo topic, che per quanto stabile come concezione, non si spinge da nessuna parte, resta su se stessa!

In sostanza ritroviamo due ipotesi parallele a cui però manca qualcosa, incomplete: da una parte il possibile percorso dall’altra il moto.
Ecco che unendo questi due aspetti otteniamo uno schema solido sotto tutti gli aspetto che ho abozzato in questa immagine:
che in definitiva dovrebbe apparire in questo modo:
In Assassin’s Creed II l’epoca degli antichi e quella moderna si muovono coordinate tra loro, l’indistruttibilità del frutto dell’Eden, o più astrattamente la sopravvivenza di informazioni rende possibile la ricombinazione, una comunicazione che genera circolarità ma con un moto di evoluzione intrinseco, un paradosso temporale.


Si ringraziano gli utenti di GamesVillage Asheart e newzeAland per la discussione che ha portato al concepimento di queste congetture.

5 commenti:

  1. e se il frutto dell'eden venisse distrutto il ciclo s'interromperebbe e cosa succederebbe?

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  2. Semplicemente ci sarebbe una deviazione nel corso degli eventi che porterebbe al manifestarsi di condizioni a noi ignote. Questo ovviamente se si pensa all'universo di Assassin's Creed come alimentato da un solo frutto. Sappiamo tuttavia che ce ne sono più di uno, la distruzione di uno di questi o di alcuni, non ferma il ciclo ma ne altera la "forma"... Finché anche solo un frutto dell'eden esiste e può conservare dunque informazioni da riproporre, il paradosso temporale sarà sempre in atto.

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  3. se non ci fossero i frutti dell'eden il mondo finirebbe poichè non si potrebbe avvertire il passato dal futuro

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  4. ed e qui che secondo me entrano in gioco i CVP,per fermare il paradosso costruiscono i templi cosi che la civiltà umana possa salvarsi anche in parte cosi da avere il tempo di arrivare a una tecnologia tale da poter fermare il cataclisma con qualche strumento futuristico,o almeno da riuscire a salvare la popolazione e continuare l'evoluzione

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  5. Ma come nei comm precedenti il frutto del edel virra distrutto noi nn ci saremo piu

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