Il 2014 è forse uno degli anni più critici in casa Ubisoft. Dopo i numeri incredibili delle vendite di ACIII e l'accoglienza estremamente positiva di ACIV:Black Flag, il colosso francese si gioca il tutto e per tutto in vista del suo approdo sulle console di ottava generazione del tempo, PS4 e XBox One, con un titolo dedicato che promette di rivoluzionare la saga.
Per certi versi Unity riesce nell'intento, diventando uno scomodo sparti acque tra il passato e il futuro di Assassin's Creed.
Il titolo si presenta fin da subito graficamente sontuoso e ludicamente accattivante. Di fatto è il remake di AC1 che tutti sognano, presentato sotto le spoglie di un nuovo capitolo.
Il gameplay riscrive le regole della navigazione con un parkour estremamente raffinato e suddiviso in due sistemi di azioni "alte" e azioni "basse", il combat system viene bilanciato allontandosi dalla sicura uccisione da contrattacco aprendo piuttosto a un sistema di parate che rende gli scontri all'arma bianca più profondi mentre rimane inalterata la letalità della lama celata, che ora si presenta come Phantom Blade, integrando una piccola balestra che strizza l'occhio a quella adottata da Francesco Vecellio di Project Legacy. Essere un Assassino in AC Unity significa utilizzare un personaggio felino e mortale come non si vedeva da Altair. Questa esperienza si potrà inoltre vivere in compagnia dal momento che Ubisoft integra finalmente la co-operativa, feature immaginata fin dal lontano 2004 per il primo AC e fino ad allora mai implementata. L'esperienza per quanto godibile susciterà polemiche per l'assenza di avatar femminili, tagliati via, a detta del direttore dei lavori Amancio, per ragioni di budget. La risposta non piacerà alla community e in combinazione alle molteplici lamentele dovute ai tremendi bug che affliggono la build finale del gioco, daranno vita alla tempesta perfetta intorno al lancio di Unity, a oggi uno dei più disastrosi per Ubisoft.
Il titolo però ha dei pregi indiscutibili. Ad esempio è visivamente sbalorditivo: le strade pullulano di NPC creando contesti urbani estremamente densi di vita, ora articolata anche negli interni delle architetture, aperte finalmente a una navigazione non scriptata che beneficia di uno dei sistemi di illuminazione meglio confezionati nel mondo dei videogiochi. A distanza di 10 anni, AC Unity è ancora bellissimo.
Il setting è uno dei più adatti per un Assassin's Creed: la Rivoluzione Francese, epoca di tumulti e di trasformazioni della società che contageranno tutto il Vecchio Mondo. La Parigi del tempo è un mix ribollente di modernità e classicismo, di progresso e oscurantismo, di scienza ed esoterismo. In questo contesto abbiamo anche l'ultimo residuo di contenuto storicamente rilevante legato ai Templari: si dice infatti che il boia responsabile della decapitazione di Re Luigi XVI fosse anche l'esecutore della vendetta di Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro Templare condannato al rogo da Filippo Il Bello nel 1314. Secondo la leggenda de Molay maledisse il Re di Francia e i suoi successori: Filippo Il Bello morì l'inverno dello stesso anno mentre la monarchia francese si interruppe sotto la lama di una ghigliottina. Questo evento verrà ripreso anche nelle vicende interne al gioco che le faranno proprie dell'universo di AC.
La nota dolente arriva proprio sul fronte narrativo. Se da una parte la storia del protagonista, Arno Dorian, è un'apprezzabile vicenda umana fatta di contraddizioni, dall'altra questi eventi vengono rivissuti senza uno scopo impattante per l'evoluzione del racconto globale. Ci troveremo infatti a impersonare un Iniziato, che supportato dagli Assassini nell'hacking del nuovo Abstergo Helix accederà alle memorie del protagonista francese. Le nostre scoperte, avranno il minimo influsso sulla trama nel Presente. Eppure ci sono tutti gli elementi per confezionare una storia davvero interessante. Arno parte da una condizione insolita, è infatti figlio adottivo del Gran Maestro Templare del Rito Francese Francois de la Serre. Questi, dopo che il padre di Arno, l'Assassino Charles Dorian, viene eliminato dalla Croce anni prima, decide di prendere in custodia il ragazzo e di crescerlo al fianco della figlia Elise, della quale Arno diverrà prima amico e poi amante. Quando in seguito Arno diverrà Assassino a sua volta, vivrà la conflittualità tra i due Ordini con una prospettiva diversa, diviso tra la sete di giustizia e il desiderio di vivere con Elise, rivelatasi Templare all'ignaro protagonista. Il titolo mostrerà inoltre come Assassini e Templari siano intrinsecamente legati al conflitto che portano avanti nei secoli, tanto da eliminare i loro stessi Gran Maestri che influenzati dalla corrente illuminista dell'epoca erano disposti a scendere a patti per un futuro più pacifico. La Rivoluzione Francese nasce proprio da questo squilibrio, con il nuovo Gran Maestro Templare Germain, Saggio di Aita e discendente diretto di Jacque de Molay (anch'egli Saggio) deciso a riformare l'Ordine all'ombra di una società scossa dalle fondamenta e pronta per essere soggiogata dalla Croce. C'è infine il Frutto dell'Eden del momento, che riporta il pretesto narrativo ai classici dei primi capitoli, dove l'esigenza di entrare in possesso ora di una Spada dell'Eden, potrebbe essere utile agli Assassini odierni nella loro lotta contro i Templari. Sfortunatamente non ci sarà risoluzione in questo senso: la Spada perderà i suoi poteri e verrà infine smarrita nelle pieghe del tempo (ironicamente l'ultimo possessore documentato sarà Arno, dunque Assassino) mentre il prezioso corredo genetico di Germain verrà dimenticato negli ossari che si diramano nelle catacombe parigine, lontano dalle mire malevole di Abstergo.
Forse la campagna militare in Egitto di Napoleone si sarebbe ricollegata a questo evento. |
Nei file del Database Helix ce n'è uno in particolare titolato Database: 14. Security Breach Memo, dove una Giunone, ora errante nello spazio digitale della rete che lei chiama Grigio, parla con John dell'IT (aka Aita reincarnato), degli Hidden Twelve, suoi apostoli pronti a rinascere come lei per dar forma a un nuovo mondo da loro controllato. Questi Hidden Twelve sarebbero dovuti comparire in Origins in sostituzione dei docidi obbiettivi eliminati da Bayek, che conta dodic vittime come residuo di questa idea iniziale. Darby ha poi aggiunto in un intervento su Reddit, che questi Isu si sarebbero manifestati impossessandosi di alcuni individui tramite alcune maschere, frutti dell'Eden che contenevano le loro coscienze come accaduto in altre circostanze lungo la saga.
Link al topic Reddit QUI |
Niente di tutto questo è stato portato avanti e AC Unity ha mancato di essere tassello fondamentale per la costruzione di un racconto più coeso. Passerà invece alla storia per essere uno dei primi videogiochi a sdoganare patch correttive pesanti diversi gigabyte, per aver gestito in modo pessimo accuse di sessismo e per aver fatto crollare in borsa le azioni Ubisoft tanto da spingere la casa francese a far si che si diffondesse, senza impedimenti, un leak (dal tempismo molto poco casuale) sul successivo capitolo della saga conosciuto al tempo col nome in codice Victory, Assassin's Creed Syndicate.
Oggi è tuttavia un titolo riscoperto, in particolare da quei fan che ne apprezzano le meccaniche e vorrebbero vedere il suo eccellente parkour tornare nelle nuove iterazioni della saga.
Sono grato di essermi imbattuto nel tuo post; è stata una lettura fantastica!
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