Riconfermo il parere positivo che ho nei confronti di questa storia, potendo apprezzare anche il coraggio di alcune scelte così lontane dall'assetto stilistico attuale della saga (mi riferisco allo scontro Assassini vs Templari in salsa hi-tech nella dimensione presente, sfumatura marcatamente sci-fi inaugurata a partire dal finale di ACIII, proseguita in ACIV e che sembra avere gioco-forza un ruolo con la futura resa dei conti contro Giunone). Questa corsa agli armamenti di entrambe le fazioni, se avrà conseguenze sul futuro del brand, potrebbe creare uno scenario piuttosto interessante nella lotta contro la CVP vendicativa.
Si riconferma inoltre anche il trend di limpidezza di contenuti inaugurato con ACIV: la storia è scandita abbastanza bene (salvo alcuni passaggi un po' frettolosi nei quali avrei gradito maggiore enfasi), facilmente assimilabile e non richiede particolari interpretazioni, una cosa che può solo giovare a un universo così complesso che chiede a gran voce ordine. A dimostrazione di ciò la comparsa rapida e fugace di Otso Berg (che ora appare sfregiato dopo gli eventi legati alla squadra Sigma e Maestranzi in quel di Firenze su Initiates) nelle ultime pagine dell'albo che lega così a doppio filo il fumetto con AC Initiates, divenuta ormai piattaforma essenziale per la comprensione del plot.
Tuttavia alcuni passaggi, tra i più succulenti del fumetto, lasciano spazio alla riflessione, in particolare riaprono il dibattito sulle tematiche spazio-temporali, sull'interazione dei Frutti dell'Eden nel continuum e sulla figura di Coloro che Vennero Prima il cui identikit diventa via via sempre più particolareggiato. In questa occasione le tematiche si intrecciano ulteriormente generando un mix sul quale è utile soffermarsi.